«In Piemonte presto altri casi di furbetti del vaccino»

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L’ex magistrato Antonio Rinaudo, oggi oggi commissario dell'Area giuridico-amministrativa dell'Unità di crisi della Regione

Più che «con quale coscienza», come ha accusato il premier Draghi, non ci capisce perché si affannino tanto, visto che la durata della copertura dura appena qualche mese e i giovani rischiano, seppure in pochi casi su milioni di iniezioni devastanti effetti collaterali. Fatto sta che si assiste in Italia a tanti cosiddetti “furbetti del vaccino”: persone che per età non ne avrebbero diritto ma saltano la fila e si fanno inoculare. Anche in Piemonte.

«Siamo drastici, a breve tireremo fuori altri casi e chiunque sia sarà perseguito; non può esserci sfrontatezza a questo livello, peraltro sfruttando strutture pubbliche per interessi personali». Lo ha detto ai giornalisti a margine dell’inaugurazione dell’hub vaccinale del Lingotto a Torino l’ex magistrato Antonio Rinaudo, oggi commissario dell’Area giuridico-amministrativa dell’Unità di crisi della Regione Piemonte.

Nelle scorse settimane in Piemonte è emerso il primo scandalo di vaccinati che non ne avevano ancora diritto, sul quale la Procura della Repubblica di Biella ha aperto un’inchiesta, con 23 indagati.

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