Il consueto lancio di palloncini, bianchi e luminosi a trasmettere memoria e speranza di un futuro migliore, ha concluso la commemorazione del 78° anniversario dei Martiri, come li hanno chiamati a Ceresole d’Alba intitolando loro una via del paese. Nel luglio del 1944 qui si verificò una delle tante stragi nazifasciste in Italia: nove giovani furono trucidati e i cadaveri lasciati appesi in paese, feroce monito verso la popolazione che chiedeva solo pace e liberazione dal giogo della dittatura. Tra il municipio e la chiesa parrocchiale, la manifestazione serale è stata partecipata anche dalle nuove leve, i giovani del centro sociale Strike Up. Ospiti d’onore sono stati il presidente della Regione Alberto Cirio e il consigliere della Provincia di Cuneo Stefano Rosso. Il sindaco Franco Olocco sottolinea, oltre al richiamo anch’esso attualissimo alla concordia tra i popoli, «il valore della democrazia» – riaffermato da questa ricorrenza. Un valore che «non va soffocato specie in un periodo storico in cui molti Stati propongono modelli autocratici solo apparentemente più efficaci ed efficienti».
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