Giacenze: dopo la crisi sanitaria migliora la situazione in cantina

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I registri telematici di cantina hanno il grande vantaggio di avere una fotografia istantanea delle giacenze di cantina. Grazie al servizio Repressione Frodi è stato pubblicato un report che ci cristallizza la situazione al 31 maggio di quest’anno.

La banca dati contiene i dati di 21.417 registri attivi, appartenenti a 17.364 operatori e registra annualmente circa 30 milioni di operazioni enologiche. Secondo le proiezioni della Repressione Frodi, il database rappresenta il 95% di tutto il vino e mosto prodotto nel nostro Paese e quindi i dati diramati sono estremamente attendibili. L’aggiornamento ci dice che negli stabilimenti enologici italiani erano presenti 49,2 milioni di ettolitri di vino, a cui vanno aggiunti 4,4 milioni di ettolitri di mosti e 108.234 ettolitri di vino nuovo ancora in fermentazione.

La situazione conferma che solo per i vini le giacenze sono aumentate (1%), mentre per mosti e mosti in fermentazione si registra una contrazione rispettivamente dell’8,6 e 10,2%. La fotografia ci parla anche di un settore in ripartenza, se andiamo a considerare i movimenti del­l’ultimo mese. Da aprile a maggio le giacenze sono scese del 7% per ciò che concerne i vini e del 12% per gli altri prodotti. Nel mese scorso, infatti, nelle cantine d’Italia erano presenti 52,7 milioni di ettolitri di vino (più o meno quanto il prodotto dell’intera vendemmia 2020, secondo i dati Istat, ndr), il +1,5%, rispetto al 28 aprile 2020 (mentre al 31 marzo 2021, il dato era superiore del +3,6 sul 2020, ndr).

Quali sono le regioni che vanno peggio? Al primo posto spicca il Veneto, ma è un po’ tutto il settentrione a soffrire, con una percentuale (rispetto al totale del 57,5%). Il dato più preoccupante riguarda il fatto che circa l’80% del totale è rappresentato da vini con indicazione geografica (Dop e Igp). Le denominazioni più “invendute” sono il Prosecco (3,2 milioni di ettolitri), seguito dal Puglia (1,9 milioni) e Toscana (1,5 milioni). Tra le Docg spicca il Chianti Classico (813mila ettolitri) e il Conegliano Prosecco Valdobbiadene (641mila euro). Un piccolo allarme arriva anche dal Barolo, con una giacenza pari a 523mila ettolitri. Tra le tipologie di vino è il rosso quello che appare maggiormente in crisi con percentuali che vanno dal 51% tra i dop e il 56% per i vini ad Igp.

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