Riceviamo e pubblichiamo.
Non sfiduciato come si legge nel vostro articolo (questo: https://ilcorriere.net/cherasco-rinnovate-le-nomine-in-casa-di-riposo-marengo-rischia-il-posto/#:~:text=CHERASCO%20%E2%80%93%20Luciano%20Marengo%20rester%C3%A0%20presidente,casa%20di%20riposo%20di%20Cherasco%3F ), bensì dimissionario in data 1 aprile 2020, dopo che tutti i consiglieri ad unanimità hanno revocato quanto approvato nel precedente Cda.
In oltre sette anni di mia Presidenza, ci sono state incomprensioni con i sindacati, ma da parte mia sempre nei limiti della correttezza.
Le tensioni tra i vertici dell’attuale Cda, la Direzione e i dipendenti, sono aumentate a dismisura negli ultimi due anni, per pressapochismo, sotto certi aspetti “incompetenza”, oltre a carenti decisioni di chi poteva, doveva e non lo ha fatto.
Ringrazio e cordialmente saluto.
Mario Palermo
consigliere casa di riposo “Ospedale” di Cherasco
Il termine “sfiduciato”, come scritto nell’articolo richiamato, è lo stesso usato per dare notizia del voto del Cda riguardo all’allora presidente Palermo sul giornale cartaceo del 3 febbraio 2020. Né lui né altri lo hanno mai contestato prima d’ora. Dell’asserita revoca questa è l’unica comunicazione pubblica che ci risulta, trascorsi 2 anni e mezzo dalle dimissioni che l’avrebbero seguita. (La redazione del “Corriere”)