Ad Alba l’incidenza del Covid – 19 è pari al 4,4 per mille della popolazione

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In settimana il direttore generale dell’Asl Alba Bra, dottor Massimo Veglio, è stato ascoltato in Quarta commissione permanente dove ha fatto il punto della situazione pandemica e vaccinale ad Alba e nel comprensorio dei Comuni compresi nel perimetro della Cn2. Il direttore ha aperto il suo intervento con i dati aggiornati relativi all’incidenza e al numero di persone alle prese con il virus Sars Cov – 2.

“Il primo dato – ha esordito il dottor Veglio – assegna ad Alba un’incidenza Covid 19 pari al 4,4 per mille della popolazione cittadina. In questo momento i nuovi casi sono 218 di cui 12 ricoverati a Verduno: 8 in semiintesiva, 2 in intensiva e 2 in rianimazione. Rispetto a un anno fa il peso che grava sulle strutture sanitarie si è ridotto del 90%, ma tutto il personale è allo stremo dopo due anni di turni continui e pochissimi riposi. Il tutto reso più complicato anche dal fatto che 25 figure professionali sono state sospese dai rispettivi albi professionali e quindi non stanno lavorando. A tutti gli effetti questo è il quarto assalto del virus che però grazie al successo della campagna di vaccinazione sta per ora risparmiando i reparti a più alta intensità di cura. Un anno fa avevamo allestito letti Covid anche nelle sale riunione. Oggi non è così e se la campagna vaccinale proseguirà bene credo che l’impatto sulla salute dei cittadini e sull’operatività dei presidi sanitari sarà molto meno drammatica”.

In questo momento i nuovi contagi sono 218 di cui due in rianimazione a Verduno

Resta però il fatto che Alba ha un’incidenza Covid significativamente maggiore rispetto all’1,6 per mille del dato del Piemonte. All’interno del perimetro della CN2 ci sono al momento due focolai: uno a Castagnito e uno a San Giorgio Scarampi dove si registra un’incidenza pari rispettivamente al 5,17 per mille e 19,42 per mille della popolazione residente.

Per quanto riguarda la vaccinazione, il dato relativo al completamento del primo ciclo vale circa l’85% della popolazione vaccinabile mentre, allo stato, la dose di richiamo è stata somministrata a 26mila persone pari al 17% della popolazione. Con l’inizio della vaccinazione dei bambini da 5 a 11 anni questo dato è destinato a migliorare rapidamente.

“Nel territorio dell’Asl – ha ripreso Massimo Veglio – abbiamo attualmente 20mila persone non vaccinate (e che difficilmente si vaccineranno) e 22mila giovani che solo ora potranno iniziare il percorso di immunizzazione. In pratica abbiamo 42mila persone su 152mila che non hanno fatto neppure una dose. Il primo impegno deve essere quello di vaccinare in fretta il maggior numero di persone: con questa incidenza, infatti, avremo 160 nuovi casi a settimana, ovvero 23 al giorno a cui dare assistenza. Una situazione che potrebbe far collassare le forze che al momento possiamo mettere in prima linea. I bambini stanno bene, ma saltano più classi adesso che un anno fa. La situazione può veramente diventare difficile in breve tempo. Per questo – ha concluso il dottor Veglio – rivolgo a tutti un accorato appello affinché ognuno faccia la sua parte: mascherine, lavaggio mani, locali arieggiati, distanziamento e tanto buon senso per evitare nuove disposizioni di confinamento”.

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