Vertenza Abet: i sindacati non firmano, ma c’è accordo con i lavoratori

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La firma c’è ma su un verbale di mancato accordo. La vertenza Abet non è chiusa. Venerdì scorso azienda e sindacati si sono presi, al Ministero dello Sviluppo Economico, ancora qualche giorno per provare a raggiungere l’intesa. Un nuovo incontro in azienda a Bra è in programma per dopodomani, mercoledì 3 aprile. Poi martedì 9 altra convocazione al Mise a Roma.

Aldo Pellegrino della Cisl: «Sforeremo di qualche giorno i termini canonici previsti dalla procedura in questi casi, prima che la trattativa passi al Ministero. Siamo ancora un po’ distanti. Sia rispetto alla proposta di ricorrere alla cassa integrazione che abbiamo avanzato noi, sia riguardo alla quantità dei dipendenti che dovrebbero essere soggetti alla procedura di mobilità». Abet aveva già annunciato di aver raggiunto direttamente con i 112 esuberi dichiarati a gennaio concordia per ricollocazioni interne, esternalizzazioni (passaggi diretti ad altri soggetti imprenditoriali che interverranno a gestire alcuni reparti) e incentivi all’uscita. «Ma i numeri dichiarati sono un po’ diversi da quelli registrati da noi nelle assemblee in fabbrica» – con­clude Pellegrino.

L’amministratore delegato di Abet Laminati ing. Ettore Bandieri: «Dagli incontri individuali che abbiamo avuto con ciascuno di questi lavoratori è emersa un’amplissima adesione alle nostre proposte; per i pochi casi rimanenti non è opportuno attivare la cassa integrazione. Questa è la nostra posizione e mi risulta sia la stessa del Ministero».

Bandieri conferma che dopodomani tornerà a riunirsi il tavolo con i sindacati. «Auspico un accordo e non vedo ostacoli a raggiungerlo. In ogni caso, col sindacato o senza, il 9 a Roma la vertenza si chiuderà».

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