Uova al Fipronil: allevatore roerino si dice estraneo ai fatti

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Una contaminazione indiretta dovuta all’utilizzo di quel disinfettante consigliato dal consulente medico. Per questo Stefano Rosso, titolare dell’azienda di Sommariva Perno “Fratelli Rosso”, nota produttrice di uova nel Roero, ieri in Tribunale ad Asti ha chiesto di essere giudicato con il rito ordinario: ritenendosi estraneo ai fatti contestati. Il processo che si è aperto riguarda gli esami successivi alla visita del Nas dei Carabinieri in questo e in tanti altri allevamenti nel 2017, all’epoca dello scandalo Fipronil. Un antiparassitario pericoloso per la salute umana di cui tracce infinitesimali emersero, nei test di laboratorio, anche dalle uova della “Fratelli Rosso”. A milioni furono ritirate dal mercato in Italia, migliaia di pennuti anche in Granda vennero destinati all’abbattimento.

La ditta sommarivese è difesa dall’avvocato albese Roberto Ponzio. L’avvocato al giudice Beatrice Bonisoli ha ripetuto che il suo cliente aveva semplicemente messo in atto delle nebulizzazioni del trattamento nei capannoni delle ovaiole, così come prescritto dall’altro imputato di violazione della normativa alimentare e frode in commercio. Appunto il veterinario – e a sua volta titolare di un’azienda avicola a Cesena – Paolo Fiorini. Non ci sarebbe stato motivo di non fidarsi della sua consulenza di esperto.

Il legale di Fiorini, Massimiliano Starni, ha chiesto l’ammissione alla messa alla prova o, in subordine, che si proceda con il rito abbreviato.

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