Uccise l’inviato dell’ufficiale giudiziario: chiesti 30 anni di carcere per un 92enne

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Fece fuoco contro il tecnico inviato dall’ufficiale giudiziario per un estimo della sua abitazione su cui pendeva un decreto esecutivo del Tribunale; il tecnico morì e per lui, al processo in cui deve rispondere di omicidio volontario, oggi il pubblico ministero ha chiesto 30 anni di carcere. Una pena «eccessiva» – l’ha giudicata l’avvocato difensore, facendo notare che l’imputato ha 92 anni di età.

Il fatto avvenne il 9 novembre del 2018 a Portacomaro (At). Dacio Cellino esplose un colpo con un fucile quando Marco Massano, geometra astigiano di 44 anni, suonò al suo campanello.

«Cellino ha ucciso in maniera determinata, cosciente, con un’arma da fuoco micidiale. Non ci sono dubbi che si sia trattato di un gesto volontario» – ha affermato l’avvocato di parte civile della famiglia della vittima, Alberto Bazzano. «C’era volontà diretta a uccidere» – ha aggiunto il legale della sorella di Massano, Silvia Merlin, sostenendo: «Lo si desume dalle perizie svolte» con le indagini.

In aula con il suo difensore Sabrina Zeglio era presente anche il Cellino che avrebbe reso alcune dichiarazioni spontanee. Il procedimento si svolge a porte chiuse e con il rito abbreviato.

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