Robert Jhonson, il più grande life trainer del Mondo, in cattedra nel nuovo auditorium dell’ospedale Alba-Bra

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VERDUNO – Oltre otto mesi di corsi per formare più di cento medici e operatori sanitari dell’ospedale Michele e Pietro Ferrero. In cattedra uno dei più grandi life trainer del Mondo, Robert Jhonson, Oscar della salute negli Stati uniti nel 2018 e in Italia nel 2019, già consulente dell’ex presidente Bill Clinton, di Michael Jordan e Bill Gates, nonché collaboratore e consulente di numerose aziende e strutture ospedaliere a livello mondiale.

Robert Jhonson è titolare dell’università di New York che porta il suo nome: la Jhonson Robert University, con cui tiene corsi in tutti i continenti. Il master tenuto nell’ospedale langhetto, da ottobre 2021, fino al 9 giugno 2022, non ha avuto costi per l’Asl Cn2 e la Fondazione Ospedale Alba-Bra Onlus, in quanto la Jhonson Robert University si è sobbarcata tutti gli oneri (circa 300 mila euro), per il forte legame del professor Jhonson con l’ospedale Michele e Pietro Ferrero e con la Fondazione Ospedale Alba-Bra Onlus.

Il presidente della Fondazione Bruno Ceretto e il direttore Luciano Scalise esprimono tutta la gratitudine nei confronti del professor Jhonson: «Abbiamo donato beni all’ospedale Ferrero per circa 25 milioni di euro, nel campo contribuendo in maniera significativa alla sua dotazione tecnologica, a partire dal sistema robotico chirurgico “DaVinci”. Siamo uno dei pochi ospedali pubblici in Piemonte a possederlo. Abbiamo arredato a livello alberghiero tutte le camere di degenza, perché abbiamo rispetto dei malati. In questo periodo siamo impegnati a valorizzare le risorse umane, che sono il cardine di qualsiasi struttura sanitaria. Per questo abbiamo accolto con entusiasmo l’idea di un corso di formazione tenuto dal professor Robert Jhonson, grande professionista e consulente internazionale. Avere degli operatori sanitari formati soprattutto nel campo della comunicazione, significa mettere le basi per un rapporto migliore con le persone che vengono in ospedale. Come Fondazione Ospedale Alba-Bra vogliamo contribuire a realizzare una struttura “Glocal”, capace di guardare al Mondo ma anche di mantenere le caratteristiche dell’ospedale di campagna, ricco di umanità, dove le persone si sentano a casa, soprattutto nel momento della sofferenza».

L’idea di un master nel nosocomio verdunese è nata grazie all’intuizione del dottor Enrico Ravera, primario del reparto rianimazione, legato a Jhonson da un forte legame di stima e amicizia: «Molti dei problemi che incontriamo nella pratica professionale derivano da una cattiva comunicazione. Predisposizione, tempo e mancanza di formazione sono spesso alla radice del problema. Imparando a comunicare in modo efficace, possiamo prevenire l’escalation delle incomprensioni e rendere la nostra vita e il nostro lavoro migliori».

Una proposta che è stata subito accolta con favore dalla direzione dell’Asl Cn2, a cominciare dal direttore generale Massimo Veglio che ha partecipato alla prima lezione: «A inizio carriera frequentai un corso sulla comunicazione terapeutica e sul rapporto medico paziente. A distanza di molti anni, ricordo con favore l’insegnamento trasmessomi che mi è rimasto e sono certo rimarrà per sempre. Gli studi condotti negli ultimi tre decenni mostrano che la capacità degli operatori sanitari di lavorare in gruppo, spiegare, ascoltare ed empatizzare può avere un profondo effetto sugli esiti di salute biologica e funzionale, nonché sulla soddisfazione del paziente e sull’esperienza di cura».

Veglio sottolinea come la mancanza di dialogo sia spesso alla base delle difficoltà nei rapporti con i pazienti: «Secondo il Tribunale del malato, in circa 8 casi su 10, i cittadini segnalano poca sensibilità nell’ascolto o poca empatia. D’altro canto, circa 1 medico su 3 ritiene insufficiente o inadeguato il tempo a disposizione per la cura. Con queste premesse, con l’intento di distinguerci, di salvaguardare il sistema sanitario pubblico, che è e deve essere fattore di sviluppo e di ricchezza e, non meno importante, per migliorare il rapporto medico paziente, ci siamo impegnati in questo percorso durato otto mesi con Robert Jhonson a cui va la mia stima e gratitudine».

Il direttore generale dell’Asl Cn2 conclude: «Volevo fortemente che il corso fosse tenuto direttamente dal professor Jhonson e non da uno dei suoi docenti. La presenza del motivatore e maestro di vita è stata un valore aggiunto che ha garantito il successo del master. Tirando le somme siamo entusiasti dell’esperienza e soprattutto dei risultati raggiunti, risultati tangibili e misurabili»

Ravera precisa: «Robert Jhonson oltre ad essere un collega, con la sua preparazione multidisciplinare, con la sua umanità ed umiltà ha saputo aiutarci a interpretare i mutamenti attraverso visioni nuove e coraggiose, ma soprattutto ha saputo valorizzare la natura intellettuale della professione medica. Coinvolgere un esperto come Robert Jhonson per parlare ai medici è essenziale per condurre il processo di evoluzione sanitaria e sociale. Il nostro ospedale è impegnato in sfide sempre più stringenti. In ospedale, ci piace miscelare esperienze di apprendimento diverse, che puntino ai temi fondamentali della nostra vita, non solo del lavoro. Il Master con Robert Jhonson va in questa direzione: distinguerci e cambiare sempre in meglio».

“Distinguersi o estinguersi” è, infatti, la filosofia di Robert Jhonson, una formula elaborata in decenni di esperienza, che lo ha reso famoso nel mondo medico economico e sociale.

Sarà lo stesso professor Jhonson a illustrare i risultati principali del master nella conferenza stampa fissata lunedì 27 giugno alle 11 nell’auditorium dell’ospedale. Contestualmente saranno consegnati gli attestati ai partecipanti e saranno loro stessi a raccontare l’esperienza vissuta.

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