«Moderna, accessibile, luminosa, con spazi di condivisione, aule funzionali, laboratori, ambienti di apprendimento e socializzazione»: così viene descritta la nuova scuola Media di Bra. E fin qui tutti d’accordo. La città si è divisa, però, sul posto dove farla. Tanto che la settimana scorsa il centrosinistra di governo ha inviato una nota in cui replica all’iniziativa annunciata dal centrodestra al “Corriere”: una petizione contro la dislocazione scelta dalla maggioranza uscente per l’edificio didattico sostitutivo delle attuali “Piumati”. Si tratta dell’ex scalo merci dei treni in via Trento e Trieste.
Tutte le opposizioni (e anche l’indipendente ex alleato del sindaco Sibille Abderrahmane Amajou, che l’ha definita «una follia») sono contrarie. La coalizione che propone sindaco Gianni Fogliato difende, invece, la scelta. Per ragioni economiche, di opportunità e strategiche.
Le Fs cedono l’ex scalo merci (su cui pagavano l’Imu come area fabbricabile) a un prezzo definito «molto vantaggioso». La zona è «centrale» e «vicina a strutture sinergiche» come la Biblioteca e il centro polifunzionale “Arpino”. La variante urbanistica approvata in Consiglio per destinarla a servizi scolastici eviterà «la futura realizzazione di palazzi alti fino a 7 piani»; mentre «l’ampio parcheggio» che con il verde farà da corollario al plesso «consentirà di venire incontro anche alle esigenze degli esercizi commerciali a ridosso del centro storico».
Riguardo al traffico veicolare che già intasa via Trento e Trieste con quotidiane code proprio in corrispondenza degli orari di inizio e fine lezioni, il comunicato afferma che «la scuola non avrà nessun accesso, neppure pedonale» su questa arteria. Ingresso e uscita dovrebbero avvenire esclusivamente dalla zona in cui c’è la sede della Croce Rossa accanto a piazza Giolitti. Una nuova rotatoria andrà a regolare l’incrocio tra quest’ultima, via Trento e via Guala «mettendolo in sicurezza». Il più possibile degli alunni dovrà raggiungere le aule a piedi o in bicicletta: per questo il Comune «affiderà a una cooperativa già operante con le Medie un progetto culturale/pedagogico» che convinca le famiglie.
La nota del centrosinistra non accenna ad altri problemi sollevati dai 5 Stelle: l’inquinamento acustico e atmosferico che caratterizza l’ex scalo merci, a breve distanza dai binari della linea per Torino e dallo stabilimento di una fabbrica chimica.