In Piemonte una legge più efficace sull’endometriosi

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Istituzione del Registro elettronico sull’endometriosi e del Centro di coordinamento sulla malattia, ottimizzazione dell’Osservatorio regionale e celebrazione, il 28 marzo di ogni anno, della Giornata regionale per la lotta all’endometriosi. Una patologia che interessa circa 300mila donne in Piemonte.

Sono queste le principali novità introdotte dalla modifica della legge del 2017, presentata dal primo firmatario Alessandro Stecco (Lega) e approvata all’unanimità nella seduta odierna.

Il provvedimento è stato presentato in Aula dal relatore di maggioranza Stecco (Lega) e dai relatori di minoranza Domenico Rossi (Pd) e Francesca Frediani (M4o).

“Si tratta – ha dichiarato Stecco (Lega) – di un miglioramento della legge esistente, che per alcuni versi è risultata di difficile applicazione. La patologia riguarda circa 300mila donne in Piemonte ed è fondamentale che l’assistenza sanitaria nei loro confronti sia la migliore possibile. Il Registro elettronico aiuterà a migliorare la conoscenza epidemiologica e il trattamento diagnostico anche a fini di ricerca”.

“La legge – ha sottolineato Rossi (Pd) – riconosce anche l’importante apporto del Terzo settore ed è frutto di un percorso condiviso per dare risposte alle tante donne che soffrono di questa patologia”.

“A distanza di pochi anni – ha aggiunto Frediani (M4o) – interveniamo per ottimizzare la legge vigente. La Giornata regionale sarà un’occasione per porre in atto attività informative per aiutare le donne a prendere sempre più coscienza di questa patologia”.

Sia l’Osservatorio sia il Centro regionale sull’endometriosi saranno istituiti presso la direzione regionale competente in materia di Sanità e Welfare e i suoi componenti parteciperanno ai lavori a titolo gratuito. Vengono inoltre dettagliati sia le funzioni del Registro regionale elettronico dell’endometriosi, sia quelle della Rete regionale per la prevenzione e la cura, oltre al riconoscimento e alla valorizzazione dell’apporto degli enti del Terzo settore che offrono solidarietà e sostegno alle donne affette dalla patologia.

Nel dibattito generale sono intervenuti Alessandra Biletta (Fi), Marco Grimaldi (Luv), Carlo Riva Vercellotti (Fdi), Daniele Valle (Pd) e Silvio Magliano (Moderati).

Respinti i diciassette emendamenti presentati da Grimaldi (Luv) per allargare la legge alla vulvodinia e alla neuropatia del nervo pudendo; approvate all’unanimità le due mozioni presentate rispettivamente da Magliano (Moderati) e da Valle (Pd) e Grimaldi (Luv).

La prima propone alla Giunta regionale “di inserire la sindrome fibromialgica tra le malattie croniche e invalidanti; di definire un Percorso diagnostico terapeutico assistenziale (Pdta) specifico con il quale si individuino competenze, riferimenti territoriali, procedure diagnostiche e terapeutiche per i pazienti; di istituire un gruppo di lavoro a livello regionale composto da professionisti esperti a cui afferiscono i malati fibromialgici e i rappresentanti delle associazioni”.

La seconda impegna la Giunta regionale a “sostenere presso la conferenza Stato Regioni e presso il Comitato Lea l’inserimento della vulvodinia, della neuropatia del pudendo e della fibromialgia nell’elenco delle malattie croniche e invalidanti previste dai Livelli essenziali di assistenza; di avviare un accrescimento delle competenze delle figure sanitarie idonee a garantire un’adeguata assistenza in relazione alla specificità delle patologie sopra citate”, a individuare i presìdi sanitari pubblici dedicati alla loro diagnosi e cura, prevedendo il loro inserimento in un apposito elenco, definendosi altresì, apposite linee guida, al fine di predisporre mirati e specifici protocolli terapeutici e riabilitativi e a promuovere campagne di informazione e di sensibilizzazione periodiche su tali patologie.

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