Gli storici ceppi di Barbera per mitigare i cambiamenti climatici

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Tornare indietro per andare avanti? Così potremmo definire in senso “semplicistico” il progetto “Ageba: recupero e valorizzazione del germoplasma antico di Barbera per l’adattamento al cambio climatico” presentato alcuni giorni presso l’Istituto Agrario Penna di Asti. Lo studio è incentrato sull’analisi del patrimonio genetico di alcuni “ceppi antichi” e sulla sperimentazione di tecniche colturali innovative utili a contrastare o almeno ad attenuare gli impatti del cambiamento climatico sul vitigno, ma non solo. Obiettivo è capire perché alcuni di queste vecchie varietà siano resistenti a parassiti molto temuti, quali per esempio la Flavescenza dorata.

«L’idea innovativa – spiegano i promotori – è quella di affrontare la tematica del cambiamento climatico dal punto di vista genetico. Saranno individuati singoli ceppi di Barbera, messi a dimora nel periodo pre-selezione clonale (fino agli anni ’70 del secolo scorso, ndr) portatori di caratteri utili ai fini dell’adattamento al cambio climatico ed esenti dalle principali virosi, dalla Flavescenza dorata e dal legno nero. In parallelo, sempre all’interno delle attività previste dal presente progetto, verrà sperimentato il trattamento fogliare in vigneto commerciale di Barbera con dei nuovi biostimolanti a base di idrolizzati proteici di origine vegetale (polipeptidi e amminoacidi, ndr), solo nei momenti di maggiore stress termico e idrico della pianta, al fine di mitigarne gli effetti negativi. Inoltre, si validerà la tecnica della potatura tardiva in primavera, al fine di posticipare il germogliamento della vite e, di conseguenza, ridurre il rischio di incorrere in danni dovuti alle sempre più frequenti gelate primaverili e di ritardare la maturazione dell’uva».

Cosa succederà quando il progetto sarà concluso? Lo scopo finale è quello di contrastare o almeno mitigare gli effetti del cambiamento climatico ed i relativi impatti sul vitigno Barbera in quanto le alte, ed a volte estreme temperature del periodo estivo, causano un elevato aumento del titolo alcolometrico e una significativa caduta dell’acidità nei vini a base Barbera rendendo difficile da gestire la vinificazione e il consumo di prodotti troppo alcolici. Inoltre l’obiettivo è quello di studiare e recuperare il patrimonio genetico di antichi ceppi di vitigni di Barbera, anche al fine di verificare la loro capacità di adattamento alle nuove condizioni climatiche dei periodi primaverili ed estivi.

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