Emergenza Pronto Soccorso: Come vanno le cose al Michele e Pietro Ferrero di Verduno?

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Massimo Perotto, responsabile del dipartimento Emergenza dell’Ospedale di Verduno

VERDUNO – Per capirlo il “Corriere” ha chiesto la collaborazione del dottor Massimo Perotto, responsabile del Dipartimento di emergenza e accettazione. Partiamo dagli ultimi dati relativi ai due punti di Pronto soccorso di Alba e Bra. Nel 2019 si erano registrati 40mila accessi al San Lazzaro e 20mila al Santo Spirito, per un totale di 62mila ingressi. Il dato per il 2021 accredita Verduno di 42mila passaggi che sono saliti a 53mila nel 2022. Tutto lascia supporre che in breve l’ospedale unico riceverà in Pronto soccorso gli stessi pazienti accolti separatamente dai due ex presìdi della CN2.

Dottor Perotto, come vanno le cose qui al Pronto dell’ospedale di Verduno? «Parlando ancora di numeri – esordisce – posso dire che qui arrivano tra le 140 e le 150 persone al giorno con un 65% di casi non gravi sommando i codici verdi e bianchi. Il record per il 2022 spetta al 27 dicembre quando abbiamo contabilizzato 216 accessi. Abbiamo due periodi critici nel corso della giornata: dalle 11 alle 13 e dalla 18 alle 20 in corrispondenza dei momenti in cui le persone lasciano il lavoro. Allo stato, chi accede al nostro Pronto soccorso deve affrontare mediamente 4 ore e 19 minuti di attesa. E’ un dato medio naturalmente. Anche qui può accadere che i codici non urgenti possano affrontare lunghe attese, ma tutte le persone che salgono a Verduno vengono visitate e si viene data risposta alla motivazione che li ha condotti qui. Tutto ciò premesso è altrettanto ovvio che se al “pronto” accedessero solo casi in acuzie… la situazione sarebbe ben diversa. Tenga però presente che i Pronto soccorso stanno dando risposte anche a “malati sociali”: persone che non potrebbero sostenere le spese per una visita specialistica o per esami e quindi affollano la nostra sala d’aspetto per gli esami o per una consulenza specialistica. E’ così, mi creda».

Avete problemi di personale? «Come tutti. Qui dovrebbero lavorare 18 medici e ne abbiamo attualmente 14. La situazione dovrebbe cambiare in corso d’anno perché finalmente c’è risposta ai nostri concorsi e tre colleghi arriveranno nei prossimi mesi».

Eppure gli eroi del Pronto soccorso sono soggetto di seguitissime serie televisive! «Può darsi, ma la realtà è ben altra cosa: tantissimo lavoro, grandissime responsabilità, il lavoro è usurante, la retribuzione dei gettonisti (nel Pronto di Verduno non operano medici somministrati da Cooperative ndr) consente loro grandi incentivi economici, e siamo vittime di un grande stress. Tutto questo allontana i giovani colleghi da questa specializzazione. Siamo fortunati perché Verduno è considerato un ospedale attraente e quindi avremo presto rinforzi preziosi. Siamo fortunati perché abbiamo costituito un ottimo gruppo di lavoro e perché abbiamo spazi da utilizzare. Abbiamo infatti allestito sale visita differenziate per i codici rossi e arancioni e un repartino boarding dove l’attesa di un posto letto viene vissuta in modo del tutto analogo a quello di un reparto di degenza. Insomma tre giorni di “boarding” sono sempre troppi, ma qui a Verduno la situazione, per i pazienti, è ben diversa. Soprattutto molto più tranquilla. E adesso… mi scusi ma sono quasi le 11. Meglio essere pronti!».

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