Da Alba al concorso Drag Queen

0
141

Ci si chiede sempre più spesso se alcune pagine di servizio su Facebook abbiano ancora ragione di esistere. Basta entrare su una qualunque delle famose “Sei di…. se…” per comprendere come la finalità di dare uno spazio ad una persona per chiedere informazioni o per lanciare una petizione si trasformi in una presa in giro continua. Un immigrato, con un italiano stentato chiede aiuto? Ecco puntuale il “furbetto” che lo riprende per la sua scarsa attitudine a scrivere nella nostra lingua. Una persona è alla ricerca di un artigiano o un commerciante per ricevere un servizio?

 

Ecco un pullulare di risposte stupide, che non servono assolutamente a nulla. Ciò che più colpisce, tuttavia, è la cattiveria di certi commenti, spesso generati dai cosiddetti “trolls”, ossia persone che si celano dietro pseudonimi per gettare fango su tutto e tutti. E qui ci allacciamo per l’ultima storia, quella di Manuel, o forse sarebbe più giusto dire Octavia Starlight, un giovane studente albese che ha scelto di fare la drag queen. Per i non avvezzi al genere, vi diciamo che il termine drag queen indica quegli artisti che decidono di esibirsi travestiti da donna, sfoggiando un trucco e un abbigliamento volutamente appariscenti, improntati a un’idea di femminilità eccessiva e talvolta parodica.

Sul canale “Sei di Alba se” è stato lanciato un appello per aiutare questo giovane a qualificarsi per il concorso nazionale “Beauty Queen – La più Bella Drag Queen d’Italia”. Nulla di eclatante, intendiamoci, c’è stata la condivisione di un link, seguendo il quale era possibile mettere un like sotto la foto dell’artista. Immediatamente si è scatenato un dibattito, in cui sono piovuti i commenti più disparati, dal “classico” «ci sono cose più importanti di cui parlare» al più pungente: «sosteniamo l’effimero» o «questo è lo specchio del degrado sociale», fino a frasi che scadono quasi nell’omofobia. Alla fine Octavia non ce l’ha fatta e gli auguriamo fortune maggiori la prossima volta. Certo è doloroso scoprire quanto sia difficile fare scelte di vita senza essere giudicato. Qui non si parla nemmeno di sessualità, ma di un’attività artistica antichissima e spesso apprezzata sin dal 19° secolo. L’arte del burlesque, che coinvolge sia uomini che donne è spettacolare, esagerata e irriverente. Può piacere o non piacere, ma essere ad una tastiera di computer non autorizza a criticare chi abbraccia questa forma artistica con convinzione e professionalità.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui