I lavori di cui ha dato annuncio nelle scorse settimane “il Corriere”, hanno portato agli attesi esiti sui bastioni: sono stati individuati i resti delle cosiddette “mura stellate”, le antiche fortificazioni, una costruzione unica nel suo genere che cingeva tutto l’attuale centro storico di Cherasco. Ne ha dato notizia pochi minuti fa, nell’ultima seduta 2021 del Consiglio comunale, il vicesindaco Claudio Bogetti. Egli è intervenuto nella parentesi delle comunicazioni del sindaco in sua vece: Carlo Davico, colpito da una laringite, pur presente alla riunione in corso è stato definito dal presidente Massimo Rosso «completamente afono».
Bogetti ha ribadito «le mura torneranno alla luce» nell’ambito dell’ambizioso progetto di riqualificazione (circa 700mila euro d’investimento) di quella che oggi è una caratteristica e panoramica passeggiata. «Sono nelle condizioni che potete immaginare – ha proseguito il vicesindaco – ma le restaureremo per valorizzarle per residenti e turisti».
Cherasco, fondata nel 1243,assunse fin dall’inizio la connotazione di una cittadella fortificata. Le “mura stellate”, poi citate nell’omonimo romanzo dalla compianta scrittrice Gina Lagorio, furono erette nel XVII secolo su progetto dell’architetto della corte sabauda Vitozzi. Anche questa barriera fisica consentì alla città di isolarsi dal territorio circostante, passando indenne attraverso la peste del 1630. Le mura furono poi smantellate oltre un secolo dopo, durante il periodo napoleonico.
I sondaggi archeologici di riscoperta lungo viale Regina Margherita hanno visto all’opera la ditta Ft Studio di Torino, per una spesa del Municipio di 11mila euro più Iva.
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