Canto le armi e l’uomo una mostra ad Alba racconta i 100 anni con Beppe Fenoglio

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ALBA – “Questa mostra riuscirà a raccontare a un fenogliano, come a chi si approccia per la prima volta allo scrittore, la complessità di chi studia, scrive e riscrive anche tre o quattro volte i suoi romanzi per arrivare al prodotto che vuole dare alle stampa”, spiega Bianca Roagna, che è direttrice del Centro Studi Beppe Fenoglio.

Tra le sale ci si può imbattere in quella Lambretta con cui Fenoglio si arrampicava tra le colline delle Langhe con Ugo Cerrato. Una carabina americana e accanto una Olivetti Studio 44. Del resto è lo scrittore-partigiano. L’anno del centenario dalla nascita dell’autore di “Una questione privata” si sta per chiudere ma la sua Alba lo celebra ancora una volta. Alla Fondazione Ferrero, “Canto le armi e l’uomo” affianca la sua letteratura alla sua vita. E il momento in cui diventano una cosa sola:

“Siamo molto contenti di poter mostrare al pubblico i taccuini degli appunti partigiani che si vedono in pubblico per la prima volta. E che sono stati la prima forma di libro che Fenoglio ha avuto in mente e che verosimilmente ha fatto leggere ad amici di cui si fidava”, svela Edoardo Borra, curatore della mostra.

C’è una rivista – Pesci Rossi -. Con una poesia giovanile di Andrea Camilleri. Nello stesso numero, era il ’49, un racconto: “Il Trucco”. La firma è di Giovanni Federico Biamonti, il primo alias letterario di Fenoglio. Una tra tante perle disseminate nelle otto sezioni della mostra, aperta fino all’8 gennaio. Dove ci si può imbattere anche nel Fenoglio che forse non ti aspetti.

“Un biglietto molto scherzoso, ironico e anche ripieno di talento alla sua fidanzata d’allora, Luciana Bombardi, che poi diventerà sua moglie”, conclude Borra.

La mostra è visitabile fino all’8 gennaio 2023.

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