Bra: mercoledì sarà interrogato dal Gip il farmacista arrestato

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E’ stato fissato a mercoledì prossimo, 10 agosto, alle ore 11 l’interrogatorio di garanzia per Alberto Fiora, il farmacista arrestato con le accuse di “falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici” e di “somministrazione di medicinali in modo pericoloso per la salute pubblica”. Fiora, 66 anni, si trova ai domiciliari in Liguria dove è titolare di un negozio a San Bartolomeo al Mare (Im). Lui è però iscritto all’Ordine di Cuneo, provincia in cui ha un’altra farmacia a Bra nella centralissima via Cavour. L’avvocato di fiducia è Ezio Francia con studio a Sommariva del Bosco.
Al legale abbiamo chiesto come sta il dott. Fiora. «Per il momento abbiamo potuto sentirci solo telefonicamente e sulle condizioni di salute non ho nulla da dire – ha risposto Francia –. Non sono un medico né uno psicologo, non sono in grado di fare valutazioni in questi ambiti. Abbiamo parlato dell’attività d’indagine svolta e fatto i nostri commenti».
Quali?
«Ci esprimeremo in sede di interrogatorio di garanzia».
L’interrogatorio si svolgerà a Imperia?
«No, perché ad agire è la Procura della Repubblica di Asti. L’interrogatorio avverrà davanti a questo Gip», giudice per le indagini preliminari.
In tale sede forse si chiarirà se Fiora abbia agito per soldi o solamente favori ad amici in una sorta di irresponsabile solidarietà no-vax quando, come afferma l’accusa, avrebbe ripetutamente caricato sul sito del Ministero della Salute tamponi per la ricerca del coronavirus in realtà mai eseguiti. Generava così green pass a persone che non avrebbero potuto averli, e anzi erano libere di muoversi, perfino di espatriare pur se eventualmente contagiose. Tra questi clienti risultano 20 indagati. In 4 casi il farmacista avrebbe registrato cicli completi vaccinali senza averne inoculato alcuno; quando lo faceva, pare che a volte cambiasse solo l’ago e non l’intera siringa tra una puntura e l’altra. I Nas, Nucleo anti-sofisticazione dei Carabinieri di Alessandria, erano partiti dal sequestro di 4 flaconi di vaccino scaduti e 400 siringhe da somministrazione trovate gettate nei rifiuti. Hanno inoltre contestato la presenza di medicinali risultati privi del­l’eti­chet­ta­tura di legge, ma per Fiora i guai peggiori sono derivati da quanto emerso dai tabulati telefonici e dalle chat del cellulare. Chiamate e messaggi inequivocabili, sempre secondo gli inquirenti, tanto che il magistrato ha deciso per il provvedimento restrittivo.
Alla presidente dei farmacisti della Granda, Enrica Bianchi, abbiamo chiesto cosa rischia Fiora dal punto di vista dell’Ordine professionale. «Sto a quanto leggo sui giornali, ovviamente ci sarà una valutazione da parte del Consiglio di disciplina e, nel momento in cui le accuse fossero confermate, si tratta ovviamente di fatti gravissimi che lasciano esterrefatta una categoria spesasi al mille per mille a favore dei cittadini nell’emergenza sanitaria».
Per cui? «Sono comportamenti – ha concluso la dott.ssa Bianchi – che possono portare alla radiazione», la massima sanzione disciplinare con perdita del requisito indispensabile per poter esercitare la professione.

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