Ai 112 km/h dove vige il limite dei 50: fa ricorso e vince

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Sfrecciava ai 112 Km/h in un tratto dove il limite è dei 50 ma non dovrà pagare la multa e neppure rimetterci la patente. Così ha stabilito il giudice di pace di Asti su un ricorso di un residente a Valfenera contro l’autovelox della Polizia municipale di Ferrere, tutti centri dell’Astigiano.

Il legale dell’automobilista, l’avv. Luigi Florio, ha fatto rilevare che la postazione automatica di controllo velocità non era stata adeguatamente segnalata al traffico in avvicinamento, e che l’apparecchio di misurazione non era stato sottoposto alla verifica di precisione prevista dalla legge. Un esame di laboratorio va effettuato almeno ogni 12 mesi e gli operatori sono tenuti ad accertare la taratura dello strumento con test da riportare verbale e da ripetere ogni 20 controlli. In particolare riguardo all’aspetto della segnaletica, il giudice Cristina Borra ha scritto che: «Gli agenti di polizia devono ogni volta poggiare a terra cartelli di preavviso per poi toglierli appena finito il servizio, e ciò vale anche se ci sono già segnali fissi che avvisano della possibilità di controlli e quindi, in aggiunta a questi; la segnaletica fissa può essere utilizzata solo se si prevedono controlli sistematici nell’ambito di attività coordinata dalla Prefettura».

Una sentenza che potrebbe ispirare altri ricorsi per casi analoghi nelle nostre zone.

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