Ad Alba, 50 anni di vera pizza napoletana, la storica “pizzeria Cincillà” ha festeggiato il mezzo secolo di vita

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In un’epoca in cui ad Alba chiudono i locali storici ci piace voler celebrare un importante compleanno per uno degli esercizi più vecchi della città. Stiamo parlando della Pizzeria Cincillà, che proprio alcuni giorni fa ha festeggiato i 50 anni di attività. Figli e nipoti si sono stretti intorno a Gabriella e Aniello Salsano, “costretti” a soffiare su una torta con 50 candeline. Per raccontare la storia della coppia ci siamo affidati alla figlia Cinzia, che ci ha aiutato a ripercorre la vita dei genitori. Aniello e Gabriella sono giunti ad Alba negli anni ’70, andando a gestire il locale di via Giacosa, che già ospitava una pizzeria. Fino a quel momento, per Alba la pizza era cotta nel padellino, ma quel locale era un punto di riferimento per moltissimi personaggi albesi, tra i quali Pinot Gallizio e le famiglie Miroglio e Ferrero, che spesso portavano i bambini a mangiare quel piatto prelibato. Il cambiamento fu radicale, perché per la prima volta ad Alba si iniziò a mangiare la vera pizza napoletana, preparata da chi era nato e cresciuto a Tramonti, ridente paesello della Costiera Amalfitana. Prima di salire al nord, Aniello era un abile intrecciatore di ceste di vimini e per arrotondare faceva il cameriere nei locali della zona. Gabriella, invece, collaborava con la sua famiglia di contadini. La loro non era certo una vita agiata e proprio per questo motivo decisero di lasciare il mare di Tramonti e i loro affetti familiari. Il primo passo fu il matrimonio e poi raggiunsero la Svizzera, dove per una decina di anni lavorarono in ristoranti e alberghi. Il loro viaggio, li portò a Savigliano, dove si fecero le ossa ed aprirono la loro prima pizzeria, prima di approdare ad Alba e dare vita alla loro creatura: la Pizzeria Cincillà. Immediatamente quel locale divenne molto frequentato, grazie alla tradizione di molte famiglie albesi, che all’uscita dal cinema Eden, si fermavano a mangiare la pizza. Non era inusuale trovarsi in via Maestra e vedere una lunghissima fila davanti alla pizzeria per aspettare il proprio turno. Ancora oggi dopo 50 anni Aniello (che è diventato cavaliere del lavoro) e Gabriella si dedicano al proprio lavoro con passione e dedizione. Una passione che hanno trasmesso ai tre figli Salvatore, Cinzia e Massimo, che dopo aver collaborato con i genitori, oggi praticano lo stesso mestiere ognuno nel proprio ristorante. Oggi che entrambi hanno superato gli 80 anni, non hanno alcuna intenzione di smettere ed appendere la “pala al chiodo”.

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