Violenta rapina in villa a Castagnito: 6 anni dopo arriva la condanna

0
184

Prima il gemello separato alla nascita e dato in adozione con una diversa identità, poi due fratelli per parte di padre. Li ha tirati in ballo tutti D. L., 41 anni, ex robivecchi astigiano. Ma alla fine e a quasi 6 anni dal reato di cui ha provato a scagionarsi, non è riuscito a evitare la condanna in Tribunale. Pronunciata la settimana scorsa per la partecipazione a una violenta rapina. D. L. avrebbe agito con almeno altri due complici tuttora ricercati nel 2018 a Castagnito. La banda fece irruzione in una villa. I malviventi minacciarono e percossero il proprietario per farsi aprire e ripulire la cassaforte, quindi si dileguarono con il bottino. I carabinieri trovarono un passamontagna e frammenti di guanti di lattice abbandonati fuori nella fuga.

 

Gli specialisti in laboratorio ne trassero un Dna non censito dalle banche dati di polizia, che solo quando l’imputato fu incarcerato nel 2022 per una sommatoria di pene relative anche a truffe e furti nelle case trovò corrispondenza. Con il profilo prelevato a D. L. Una prova inconfutabile della sua partecipazione alla rapina nel Roero? No, perché tramite il suo avvocato D. L. ha coinvolto prima il gemello e poi altri parenti. Il primo, però, ha dimostrato che giorno e ora dell’assalto nel Roero si trovava al lavoro a Torino.

Il Dna contestato effettivamente è uguale al suo, ma gli inquirenti hanno ritenuto non possegga anche il dono dell’ubiquità. Mentre gli scienziati escludono categoricamente la possibilità di una totale corrispondenza genetica per affinità di sangue, peraltro in questo caso neppure dovuta a due ma a un solo genitore. Ci ha provato D. L., ma alle sentenze di cui sopra e per cui già si trova in cella ha dovuto aggiungere altri 9 anni comminati in primo grado. L’avvocato difensore non si dà per vinto e ha annunciato appello.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui