Un successo la tre gironi di incontri “Borghi a prova di futuro” a Castelletto Uzzone

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CASTELLETTO UZZONE – Si sono svolti a Scaletta Uzzone dall’8 al 10 giugno gli incontri con la popolazione dei tre Comuni che si sono aggiudicati il bando Next Generation We della Compagnia di San Paolo: Castelletto Uzzone capofila con Levice e Bergolo, hanno condiviso una visione di comunità e di identità turistica sotto il titolo “Borghi a prova di futuro”. Presenti anche alcuni operatori turistici e culturali e i tre Sindaci, molto soddisfatti per come sono stati condotti i lavori e per la sorprendente partecipazione.

Con una media di 60 persone a incontro, le azioni di accompagnamento condotte dalla Fondazione Matrice hanno fatto emergere un diffuso orgoglio di appartenenza al territorio e la fotografia di comunità desiderose di condivisione e di reciproca conoscenza.

Molto interessanti le abilità personali che ciascuno ha espresso, capaci di recuperare tradizioni, saperi dimenticati e specificità locali, nonché l’impiego di nuove tecnologie, ma anche il desiderio di imparare dagli altri.

L’analisi dell’attuale offerta turistica e della capacità ricettiva dei tre comuni ha stimolato un vivace dialogo tra i presenti e Andrea Cerrato, esperto di turismo e presidente dell’Unione dei Consorzi riconosciuti dalla Regione Piemonte. Se il turismo non è la panacea per risolvere l’economia dei luoghi, è pur vero che se una comunità (allargata) sceglie il turismo come vocazione, deve sapere affrontare consapevolmente un percorso non facile ma che può riservare grandi soddisfazioni.

Si deve partire da un’attenta comprensione delle opportunità locali e del potenziamento necessario in numeri di posti letto (l’idea è di aggiungerne un centinaio sui tre Comuni); puntare sulla qualità e sulla varietà dei servizi offerti; impegnarsi a rendere i luoghi di cultura maggiormente fruibili e assicurare aperture più flessibili alle attività dedicate alla ristorazione.

Il turista sceglierà quest’area perché qui ha la possibilità di godere di un tempo lento, di ampi spazi e di una natura selvatica, ma anche per fare esperienze coinvolgenti, da raccontare agli amici. Proprio sull’originalità dei saperi espressi da alcuni dei presenti all’incontro sembra possibile individuare attività intriganti, come la pasta con l’ago, i saponi e i dentifrici naturali, lavorare la pietra, realizzare borse con foglie di granoturco e liquori di ratafià ai quali però si affiancano anche saperi contemporanei come le mappature dei sentieri con gps e le riprese con i droni.

Non solo esperienze per i prodotti turistici ma anche marketing emozionale: come può contribuire ciascun abitante a costruire una mappa emotiva dei luoghi (anche non consueti e scontati) da visitare? La proposta di Liana Pastorin, project manager di ViA(E) per Viaggiare(progetto di promo-commercializzazione e di comunicazione interregionale), ha raccolto interessanti input dai presenti e sarà sviluppata in un prossimo appuntamento.

L’illuminante linea del tempo disegnata da Sarah Marder, membro del Consiglio di amministrazione della Fondazione con delega all’obiettivo Pianeta – che ha recuperato il concetto applicato dai nativi americani che ragionano sulle azioni e le conseguenze nell’arco temporale di 7 generazioni prima e 7 dopo. Ha permesso non solo di evidenziare fatti rimasti nella memoria collettiva di questi luoghi, ma anche di fare l’esercizio di proiettarsi tra duecento anni e immaginare con quali azioni intraprese oggi potremmo consegnare un mondo migliore ai futuri abitanti.

Dal passato sono emersi ricordi quali il dopo guerra, il boom economico e il passaggio da contadini a operai; la partecipazione di una paesana alle selezioni di Miss Italia (1993); le date dell’Acna, simbolo tragico per le conseguenze ambientali e di salute della popolazione, ma anche di forza di coesione e di lotta per i propri diritti; la candidatura a patrimonio Unesco dei muretti a secco; gli anni della “Baia Blanca”, popolare discoteca frequentata dai maggiori protagonisti dell’intrattenimento televisivo degli anni ‘80/’90; quando i giovani erano “connessi” e facevano squadra per sfogliare il granturco e raccogliere castagne; di quella volta che sua maestà Vittorio Emanuele III dormì da queste parti; i campioni locali di pallapugno del campionato italiano di serie A del 1991: Riccardo Molinari, Flavio Dotta e Stefano Dogliotti per tutti “I tre moschettieri” (uno di loro era presente agli incontri).

 

«Uno degli elementi innovativi del progetto è la prospettiva con cui sono analizzati i bisogni e la capacità di inserirli in quadro più ampio di interventi che, grazie al sostegno della Compagnia di San Paolo, della Fondazione Crc, Fondazione Crt, Regione Piemonte e Gal, sono stati realizzati nel territorio di riferimento» – afferma Otto Bugnano, direttore generale della Fondazione Matrice Ets. E prosegue: «Con Borghi a prova di futuro, i tre Comuni con Fondazione Matrice si impegnano a completare, entro il secondo semestre del 2025, gli investimenti di recupero e di rigenerazione degli spazi messi a disposizione dal progetto, Palazzo Gaiero, Palazzo Scarampi, Casa di Ida, Villaggio Erica, Ostello di Bergolo e un alloggio nel concentrico di Bergolo, e degli spazi a servizio del turista (punti e-bike, punto informativo, forno di comunità), che andranno a sommarsi a quelli su cui sono già state fatte operazioni di completo recupero, ovvero 2 alloggi nel Palazzo Scarampi e 2 alloggi nel concentrico di Levice». Conclude: «La disponibilità di spazi presso il Palazzo Scarampi di Levice permetterà inoltre di avviare uno spazio di      coworking e approfondimento con la comunità agricola nell’ambito delle nuove tecnologie applicate  all’agricoltura, mentre il posizionamento di Bergolo nell’ambito della mobilità giovanile europea all’interno dei programmi Erasmus+ potrà garantire supporto al progetto attraverso volontari europei e parimenti una garanzia di utilizzo di una parte dei posti letto, in particolare nella struttura dell’ostello».

 

Come ultimo atto di questi tre giorni di incontri, sabato mattina, un nutrito gruppo di volontari ha svuotato e pulito Palazzo Gaiero, oggetto di un concorso di idee per la sua rifunzionalizzazione in chiave turistica (formazione e ricettività) che sarà affidato alla Fondazione per l’Architettura di Torino.

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