Rapina a Grinzane Cavour, tutti i colpi sono stati sparati all’esterno della gioielleria

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GALLO GRINZANE – Si è svolta la mattina di ieri a Grinzane Cavour la perizia balistica sul luogo dove il 28 aprile una tentata rapina in gioielleria è finita nel sangue, due banditi morti in strada e uno (Alessandro Modica, 34 anni, pregiudicato albese, arrestato poi in ospedale a Savigliano) ferito dai colpi di revolver esplosi dal titolare. La zona transennata, una ventina di persone tra magistrati, carabinieri, avvocati del gioielliere e dei parenti dei malviventi, consulenti della Procura e delle parti hanno ricostruito l’accaduto anche con l’aiuto di un drone. Prima, in caserma ad Alba, avevano visionato le immagini della videosorveglianza.

In una traversa di via Garibaldi presso l’uscita laterale della gioielleria, un carroattrezzi ha riportato dov’era parcheggiata quella sera la vettura Ford Fiesta bianca della banda, retromarcia già innestata per la fuga e un finestrino infranto da un proiettile. Questo dopo che, circa alle ore 18.45, introdottisi come normali clienti i rapinatori avevano tirato fuori una pistola (solo dalle indagini rivelatasi finta) e un coltello, minacciando la moglie e una figlia di Mario Roggero, 67 anni, che ha reagito. Ha fatto fuoco con un’arma regolarmente detenuta in un cassetto. Già derubato, legato e picchiato a sangue nel 2015, Roggero è indagato per omicidio colposo ed eccesso di legittima difesa. La Procura di Asti in un comunicato smentisce la sua versione dei fatti, affermando che ha sparato solo fuori dal negozio: prima ha attinto a una gamba l’unico bandito riuscito a fuggire a piedi, poi l’altro, il braidese Andrea Spinelli, 44 anni, al fianco destro, e infine il terzo, Giuseppe Mazzarino, torinese di 58 anni, alle spalle. Forse un quarto colpo avrebbe trapassato lo sportello della Ford.

 

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