Piemonte in zona rossa tra una settimana: aumento record di casi

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Ex sindaco di Santo Stefano Belbo, titolare nella Giunta Cirio della delega alla Sanità, è Luigi Genesio Icardi
«E’ molto probabile» che da lunedì prossimo il Piemonte entri in zona rossa, quella delle più severe restrizioni per il coronavirus. Ad affermarlo, in un’intervista a Radio Veronica One, l’assessore alla Sanità, Luigi Icardi (Lega).
«Il rischio zona rossa – ha detto l’ex sindaco di S. Stefano Belbo, chiamato in Giunta regionale dall’amico Alberto Cirio – è piuttosto concreto. Ci avviciniamo ai 250 positivi ogni 100 mila abitanti, la soglia che fa scattare la zona rossa. Questa contagiosità molto elevata della variante inglese sta facendo aumentare in modo molto significativo i contagi». L’assessore ha inoltre annunciato che «domani sera avremo tutti i dati e mercoledì mattina potremo già dare una proiezione, ma è probabile».
«Siamo a circa 2 mila ricoverati e 200 in terapia intensiva – ha aggiunto Icardi – e proprio le misure più restrittive servono a ridurre i contagi e a evitare di arrivare di nuovo agli oltre 5mila ricoveri che abbiamo avuto in passato. L’unica cosa da fare è stringere e adottare misure più rigorose per evitare i contagi, tenendo conto che questa è una variante molto più contagiosa». Sul tema vaccini «a oggi -– ha contabilizzato Icardi – abbiamo 136 hot spot già aperti in tutta la regione, ne apriremo sicuramente un altro a Torino e faremo anche degli hot spot mobili nei vari comuni, nelle valli, proprio per dare maggiore possibilità e capillarità alla vaccinazione. Al momento siamo la terza regione come numero di vaccinazioni in Italia». Il problema vero della campagna vaccinale, secondo Icardi resta «l’approvvigionamento di dosi. Se ce ne danno di più ne facciamo di più, utilizzando anche quella grande forza che abbiamo a disposizione che sono i medici di medicina generale». 

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