“Move In”: Bra fa come Milano per la lotta all’inquinamento

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BRA – Ridurre l’inquinamento limitando i disagi alla mobilità dei veicoli meno recenti. Si chiama “Move in” e per primo in Italia è stato adottato da Regione Lombardia. Il Piemonte lo ha a sua volta importato ufficialmente lo scorso giugno e Bra lo ha adottato con un’ordinanza firmata giovedì 22 luglio dal sindaco Gianni Fogliato. Il concetto è quello di superare l’attuale Ztl ambientale offrendo un’alternativa al divieto di circolazione per i motori a benzina con classificazione fino a Euro 2, diesel fino a Euro 4 e anche Gpl e metano piuttosto datati. Mezzi che in diversi casi nemmeno i generosi incentivi pubblici in vigore spingono i loro proprietari a rottamare, siccome la crisi economica indotta dal coronavirus ha picchiato duro deprimendo la situazione di tante famiglie. Con “Move in” si passa a considerare non quando ma quanto si usa l’automobile. A seconda della categoria ecologica le viene concesso un tot di chilometri annuali percorribili 7 giorni su 7 e 24 ore su 24. Senza altre limitazioni che non siano malaugurati blocchi d’emergenza nel caso di perdurante accumulo di inquinanti.

L’adesione a “Move in” è facoltativa, bisogna farsi installare in macchina un contatore in grado anche di estendere o ridurre la dotazione chilometrica a seconda dello stile di guida. E’ facoltativa ma consigliata come «opportunità» – dice l’assessore alla Mobilità, Daniele Demaria. Infatti, le nuove disposizioni regionali tenderanno a rendere sempre più stringenti sul territorio le disposizioni già penalizzanti per i motori inquinanti. Prima del diritto alla mobilità c’è da tutelare la salute pubblica e lo smog cittadino è una delle principali cause di patologie cardiocircolatorie anche gravi. Il sindaco Fogliato nella sua ordinanza avverte che la Polizia locale e le altre forze del­l’ordine intensificheranno i controlli ecologici sul traffico: i trasgressori verranno sanzionati a norma di Codice della strada ed eventuali dichiarazioni mendaci saranno oggetto di denuncia alla Procura della Repubblica.

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