L’Opera San Giuseppe di Dogliani pensa al futuro: nuovi lavori in programma

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DOGLIANI – La Pandemia da Covid 19 ha portato malattie e decessi in tante famiglie . Siamo stati testimoni per diversi mesi di morti in solitudine, famigliari in lacrime  senza poter essere accanto ai loro cari. L’economia è ridotta al minimo, moltissime persone sono senza lavoro.

Anche nella nostra piccola comunità c’e stata sofferenza. Seguendo le disposizioni governative dall’inizio di marzo ci siamo “chiusi” nella struttura pur essendo una residenza per anziani auto sufficienti. Con  l’aiuto del nostro personale e delle suore che si sono sacrificati con generosità e amore (non li ringrazieremo mai a sufficienza) non ci siamo mai persi  d’animo, sperando sempre in un tempo, non molto lontano, migliore.

Purtroppo il futuro sembra ancora distante e le difficoltà aumentano. La chiusura diventa quasi insopportabile, anche se le visite sull’ampio terrazzo ci offrono la possibilità di  colloquiare con i nostri parenti vedendoli in faccia. Vi sono poi, anche per noi, come per tutte le case di riposo, problemi finanziari. Siamo stati costretti ad aumentare il numero del personale (l’opera preziosa dei volontari non è più possibile), vi  sono posti vuoti, che non possiamo riempire perché quanti chiedono di entrare aspettano che la Casa ritorni aperta. In più vi sono nuove disposizioni che comportano una notevole spesa: camere singole, dotare una parte del caseggiato di un ingresso e di una uscita autonoma, da utilizzare in caso di necessità.

Abbiamo cercato aiuto, bussato a diverse porte, ma inutilmente.

Che fare? Quale soluzione? E’ necessario guardare avanti.

L’amministrazione conosce bene il problema come pure molte persone che frequentano il nostro ambiente. Anche gli ospiti, il personale e le loro famiglie sono consapevoli della situazione.

Martedì primo settembre in un’assemblea molto vivace dell’amministrazione si e’ deciso all’unanimità di progettare un futuro per l’Opera San Giuseppe,    “Un Opera creata e sostenuta dalla carità dei Doglianesi, necessaria e indispensabile per tante famiglie, non deve  fermarsi – dice don Luigino Galleano –  Dobbiamo avere fiducia nella Provvidenza e nel senso di solidarietà dei Doglianesi che hanno per gli anziani senso  di rispetto e di amore”.

Si è pertanto deciso di rivedere il progetto dell’architetto Bertano, studiato prima della pandemia, modificandolo e aggiungendo le parti che le nuove norme richiedono, e di affrontare le notevoli spese.

Ci auguriamo di ottenere le necessarie autorizzazioni per poter iniziare i lavori per i quali apriamo una pubblica sottoscrizione.

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