Linee ferroviarie sospese, si pensa ad una Saluzzo-Savigliano-Cavallermaggiore-Bra

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La Seconda commissione del Consiglio regionale del Piemonte ha proseguito nella seduta odierna con l’esame delle linee ferroviarie attualmente dismesse, affrontando il tema delle tratte Bra-Cavallermaggiore e Saluzzo-Savigliano, con la partecipazione delle Amministrazioni dei Comuni interessati.

“Si tratta di linee non elettrificate, su cui viaggiavano locomotori diesel e che presentavano un rapporto molto sfavorevole tra costi d’esercizio e incassi di abbonamenti e bigliettazione – spiega il presidente della Seconda commissione, il leghista Mauro Fava -. Giova ricordare che, in media, le 12 linee dismesse nel 2012 erano talmente poco utilizzate che i ricavi arrivavano a coprire appena l’8% dei costi. Molti sindaci ascoltati oggi hanno sottolineato le necessità del territorio, soprattutto per l’aumento di possibili utenti delle tratte esaminate, tra studenti e lavoratori. Si potrebbe quindi valutare con l’assessorato ai Trasporti l’avvio di una sperimentazione, anche se la necessità di usare treni diesel rende complicata l’attuazione di questa ipotesi. Come hanno fatto notare alcuni Amministratori locali, ci sono però degli studi, condotti con la Alstom di Savigliano, per l’introduzione di treni a idrogeno. Una prospettiva interessante per la quale manca ancora una legislazione in merito, e che quindi potrà tornare eventualmente utile per il futuro”.

Il confronto avviato sulle linee ferroviarie della Granda, comunque, è molto importante in vista di nuovi progetti e investimenti sul trasporto pubblico locale.

“La nostra provincia è debole sia dal punto di vista infrastrutturale che del trasporto pubblico: servono soprattutto maggiori collegamenti per servire le aree più decentrate – spiega il consigliere saviglianese della Lega Matteo Gagliasso -. L’occasione odierna è stata un momento importante di confronto con il territorio, che ha visto la partecipazione di diversi Amministrazioni, anche dei Comuni più piccoli. Il progetto ventilato di unire le due linee attualmente sospese, creando un’unica Saluzzo-Savigliano-Cavallermaggiore-Bra mi sembra molto interessante per il futuro, così come la continuazione degli studi per l’introduzione di treni alimentati a idrogeno. Sicuramente, in vista del progetto di costruzione del nuovo ospedale a Savigliano, che rivestirebbe il ruolo di hub sanitario, è necessario ripensare e potenziare il sistema del trasporto pubblico, che attualmente non è sufficiente né per i bisogni della popolazione né per uno sviluppo economico e turistico del territorio”.

“E’ auspicabile la riapertura delle linee sospese, compatibilmente con le risorse economiche a disposizione della Regione – aggiunge Paolo Demarchi, consigliere saluzzese della Lega -. L’area del Saluzzese da troppi anni soffre a causa di un sistema viario insufficiente ai bisogni attuali e non ammodernato: basti solo pensare alla situazione della Sp662, passata recentemente alla gestione di Anas, su cui gravita quotidianamente un grande flusso di mezzi pesanti. La linea ferroviaria, pur non essendo elettrificata, smaltirebbe una parte del traffico stradale e consentirebbe agli abitanti della pianura e delle vallate che gravitano su Saluzzo un trasporto più comodo e puntuale di quello attualmente effettuato con i bus”.

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