La Cassa Edile ha premiato i lavoratori fedeli e tanti studenti

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Il Complesso Monumentale di San Francesco a Cuneo ha fatto da cornice nella mattinata di oggi – sabato 13 maggio, ndr – all’evento “1963-2023. Una storia al futuro. Il domani della Cassa Edile tra welfare e legalità” promosso dalla Cassa Edile della provincia di Cuneo in occasione del suo 60° compleanno. Momento clou dell’appuntamento è stato la tradizionale consegna dei Premi di Fedeltà 2023. Per l’occasione 29 lavoratori sono stati insigniti di una targa e di un assegno di 1.500 euro per i loro 30 anni di lavoro nel settore edile, mentre altri 35 hanno ricevuto un attestato e un assegno di 1.000 euro per i loro 25 anni nel comparto. In via del tutto eccezionale, in occasione proprio dei 60 anni dell’ente, altri due lavoratori sono stati premiati, sempre con una targa, per i 40 anni d’attività. Entro fine maggio, inoltre, saranno distribuiti anche 101 sussidi di studio, per un valore totale di circa 32mila euro, ai figli meritevoli degli addetti, frequentanti università e scuole secondarie di I e II grado. In tutto, dalla Cassa Edile della provincia di Cuneo sono stati elargiti nel 2023 premi e sussidi per oltre 110mila euro.

 

La tradizionale cerimonia è stata come sempre il momento ideale per tracciare un’analisi sullo stato di salute del comparto, con un occhio al futuro. Un compito affidato alla relazione del presidente della Cassa Edile di Cuneo, Luca Barberis:“Partendo dalla consapevolezza e dalla forza che la nostra storia ci dà è giusto interrogarci verso quale direzione è bene guardare e procedere. Quattro le necessità: rispettare la legalità e la regolarità contributiva, due cardini su cui costruire le premesse della sicurezza sul lavoro. La seconda: rendere più attrattivo il nostro settore martoriato da una lunghissima crisi che ha portato gli studenti ad indirizzare gli studi verso scuole che davano maggiori certezze a livello di sbocchi lavorativi. La terza: continuare a sottolineare l’importanza della bilateralità mettendo da parte gli interessi di parte per raggiungere obiettivi comuni, come il miglioramento del rapporto con la Pubblica amministrazione. Infine, puntare e rafforzare il welfare aziendale, strumento normativo che consente alle aziende di trasferire reddito direttamente nelle tasche dei lavoratori senza oneri contributivi che appesantiscono il mercato del lavoro”.

Parole che sono state di stimolo per dare il là alla successiva tavola rotonda che ha visto protagonisti i vertici nazionali delle parti costituenti l’ente paritetico bilaterale tra i quali Dario Firsech (presidente CNCE – Commissione Nazionale paritetica Casse Edili), Stefano Crestini (presidente Anaepa Confartigianato Edilizia), Cristina Raghitta (segretaria nazionale Filca Cisl), Antonio Di Franco (segretario nazionale Fillea Cgil), Francesco Sannino (segretario nazionale relazioni sindacali Feneal Uil) e Elena Lovera (presidente nazionale Formedil).

Conclusioni affidate al vicepresidente Vincenzo Battaglia e al presidente della categoria Edilizia Confartigianato Imprese Cuneo Giuseppe Trossarello: “Abbiamo festeggiato i 60 anni di storia della Cassa Edile ripercorrendo i suoi primi passi verso il welfare – ha detto Battaglia -. Era già chiara allora la missione difficile che avrebbe dovuto portare avanti negli anni l’ente nei confronti dei lavoratori e la missione di allora è quella di oggi: dal contributo paritetico costruire tramite i contratti provinciali e nazionali prestazioni che ad oggi non vengono coperte dal servizio sanitario; incentivare e rafforzare l’istruzione e tutelare le fasce più deboli. È un sistema che regala gioia e amarezze, ma ha sempre saputo dare in tutti questi anni, in un comparto frammentato come l’edilizia, la stabilità ai propri lavoratori. Basta pensare agli anni della crisi del settore e poi al periodo della pandemia. Assicurando stabilità e aiuti, non abbiamo lasciato solo nessuno”.

“Il 60° compleanno della Cassa Edile – ha aggiunto Trossarello – è stato occasione per ripercorrere la storia degli strumenti al servizio del capitale umano e familiare del nostro territorio. Seguendo le esigenze di imprese e operatori, abbiamo presidiato negli anni la legalità e garantito un’adeguata formazione ai lavoratori. Ecco perché non va scordata l’importanza che ha la scuola edile all’interno del sistema bilaterale: la formazione sarà una questione centrale per permettere alla filiera edile di sostenere in maniera adeguata la forte domanda di rinnovamento del patrimonio edilizio. L’obiettivo sarà quello di mettere a punto la migliore strategia possibile per sviluppare nuove competenze nel nostro settore”. L’evento, reso possibile anche grazie al contributo di numerosi sponsor, si è concluso con la consegna dei Premi di Fedeltà.

Redazione Corriere
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