La Birra Baladin verso la quotazione in borsa

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Fa molto discutere in questi giorni la campagna lanciata da Teo Musso, titolare dello storico Birrificio Baladin di Piozzo. Nato un po’ per scommessa, oggi Baladin è un simbolo mondiale di eccellenza della birra artigianale. Gli ultimi dati ci dicono che la produzione si attesa sui 25.850 ettolitri, mentre il fatturato supera i 16 milioni di euro.

 

Ora Musso, all’alba dei suoi 60 anni si è posto nuovi obiettivi, quali la costruzione di un pozzo per creare un ciclo dell’acqua sostenibile; l’avvio di Open Hub: il primo birrificio condiviso che produrrà 6 birre in fusto, ideate da 6 birrifici (recenti vincitori di 16 premi nel 2024). Mentre per il 2028 si punta a quadruplicare la produzione, triplicare il fatturato e diventare una società per azioni quotata in borsa. Un obiettivo che non raggiungerà da solo, visto che è partita una campagna di “crowfunding” (raccolta fondi), con la quale Musso cerca soci in affari. Sulla piattaforma specializzata mamacrowd.com sono già moltissimi che hanno aderito alla proposta. In meno di 24 ore il traguardo è stato superato, così l’orizzonte si è ulteriormente ampliato. Il miraggio della quotazione in borsa è ormai una realtà, ma a questo punto potremo ancora chiamarla birra artigianale?

(Vincenzo Nicolello)

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