Imprenditore braidese indagato per bancarotta fraudolenta

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E’ stata rinviata a data da determinarsi l’udienza preliminare nei confronti di un imprenditore braidese nei confronti del quale la Procura di Asti ipotizza il reato di bancarotta fraudolenta distrattiva e aggravata per il rilevante danno patrimoniale conseguente al reato.

Le indagini hanno preso il via grazie ai controlli eseguiti dalla GdF di Bra e sono state coordinate dal pubblico ministero dottor Gabriele Fiz. I fatti risalgono al 2016 quando il Tribunale decretò il fallimento dell’azienda di stampaggio industriale di cui l’imprenditore era amministratore. Gli accertamenti avrebbero evidenziato la distrazione di 438mila euro e, relativamente al 2014, la creazione di passività di bilancio mediante l’emissione di fatture emesse “sine materia” così da consentire l’evasione dell’IVA. In ultimo, relativamente al 2013, s’ipotizza il reato di emissione di false fatture per consentire a terzi l’evasione fiscale. A insospettire le Fiamme Gialle era stata la circostanza per cui molte operazioni risultavano a carico di aziende diverse ma la stessa sede, indirizzo e oggetto sociale.

“Contestiamo gli addebiti – commenta l’avvocato Roberto Ponzio, difensore dell’imprenditore – in quanto la somma non deriva dalla distrazione di fondi, ma dalla vendita di un ramo d’azienda”.

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