Il mistero delle liste d’attesa

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Il nuovo verbo è lista d’attesa. Qualunque servizio pubblico ottenibile seguendo la via ordinaria è praticamente imprenotabile. Succede per una visita medica come per i passaporti. Essere un comune mortale e senza santi in paradiso ti costringe ad ingoiare questo amaro calice. In realtà parlare di lista d’attesa è sbagliato, perché se andiamo a ben vedere non esiste alcuna lista.

 

Avete provato a loggarvi sul Cup della Regione Piemonte o sul portale della Questura? Molto spesso la risposta è: nessun appuntamento disponibile. Io sarei anche disposto ad accettare una data lontana: so che davanti a me ci sono “X” persone che sono arrivate prima, mi metto l’anima in pace ed aspetto il mio turno. Sarebbe così facile no? Trovarsi davanti ad un muro che non ti dà alcuna possibilità ti rende impotente e demoralizzato. Oggi abbiamo a che fare con una sorta di bingo delle prenotazioni e si sa, che nei giochi d’azzardo solitamente vince il banco. Ma qui non c’è di mezzo un gratta e vinci o un biglietto su cui leggiamo: non hai vinto, ritenta; ci sono la nostra vita e i nostri diritti che sono calpestati o addirittura violentati. E allora che fare? La prima soluzione è quella di rivolgersi ad un intermediario, che evidentemente è più fortunato nei sorteggi, oppure ha delle vie preferenziali che consento di evitare gli intoppi. Basta versare un obolo e il blocco si aggira, le strade si aprono.

Per i passaporti ci sono agenzie specializzate che offrono questo servizio. E mi chiedo perché loro possono ed io no? La seconda strada (e questa è riservata al filone medico) è quella di prenotare in strutture private. Ancora una volta mi chiedo: perché se ho un problema di salute devo pagare un privato, rinunciando alla sanità pubblica per cui pago profumatamente con prelievo direttamente dalla mia busta paga? È questo il futuro che ci sta disegnando chi ci governa? Forse sarebbe l’ora di perdere la pazienza e provare a protestare. In altri Paesi, succede spesso di vedere la gente incazzata e qualche volta alzare la voce (le mani no perché si passa dalla parte del torto) sortisce gli effetti sperati. Saremo noi Italiani capaci di fare altrettanto?

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