I selvatici da problema a risorsa: il Piemonte punta a farne materia prima di filiera di qualità

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L’intenzione dei promotori è quella di generare un sistema di economia locale che valorizzi i cinghiali come opportunità oltre i danni

Nel corso del 2020 e in questi mesi del 2021 l’assessore all’Agricoltura, Cibo, Caccia e Pesca della Regione Piemonte, Marco Protopapa, ha coinvolto i responsabili del progetto “Filiera Eco-Alimentare” in diverse riunioni. Questo per dare vita ai passaggi e alle attività alla base di un percorso che permette di: creare un sistema volto a rendere efficiente sia il controllo igienico-sanitario sia quello qualitativo delle carni, istituendo una filiera tracciata di commercializzazione delle carni di selvaggina sul territorio; gestire le popolazioni di fauna selvatica limitando i danni da essa provocati; generare un sistema di economia locale volto a valorizzare una risorsa rinnovabile che trova un grande interesse a livello di ristorazione; formare il mondo venatorio e quello dei trasformatori in maniera nuova e diversa, in termini di contenuti. Proprio la valorizzazione del benessere animale, seppur possa sembrare un concetto distante e non applicabile all’attività venatoria, rappresenta il vero punto nodale del progetto.

Esso, infatti, ha come presupposto fondamentale che le carni di selvaggina derivano da esemplari a vita libera, che si cibano spontaneamente di ciò che la natura offre e che non entrano mai in contatto con situazioni di stress: tale presupposto, collegato inscindibilmente alla qualità intrinseca del prodotto stesso, ha come conseguenza che un’importante parte di formazione sia dedicata all’etica venatoria. Affinché vengano sempre rispettate le regole di comportamento anche in questa attività molto presente nella nostra regione. Protopapa: «Così trasformiamo in risorsa il grave problema dei danni da cinghiali che colpiscono i nostri agricoltori e al tempo stesso promuoviamo azioni di divulgazione e di comunicazione, in vista della prossima stagione venatoria, fondamentali per far conoscere il prodotto al consumatore dandogli la possibilità di capire la differenza fra importati e prodotti locali, per qualità e sicurezza alimentare».

La promozione del progetto è stata affidata a Visit Piemonte nell’ambito delle sue iniziative 2021. Intanto i promotori hanno già provveduto a portare a compimento ulteriori ricerche, attivandosi per consolidare l’interesse tra le parti coinvolte (cacciatori, macellai, ristoratori) e raccogliendo nel concreto adesioni di imprenditori del territorio. Con loro si punta alla costituzione di un’associazione dedicata. L’intento finale è gestire la filiera, il marchio e la comunicazione relativa al progetto stesso, certificando l’origine, la salubrità e la qualità delle carni di selvaggina in un’ottica di benessere animale.

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