I lupi? Sono alle porte delle nostre città

0
370

Per verificare quanto ormai sia radicata la presenza dei lupi sulle nostre colline basta fare una breve ricerca sui Social. Vi compariranno una carrellata di video – a volte lontani e sfocati, altre volte a distanza estremamente ravvicinata – ripresi da pedoni e automobilisti, di notte come di giorno, che testimoniano inequivocabilmente come  questo predatore sia ormai stabilmente presente nei nostri boschi. Osservando que­sti video, in realtà, a sorprendere non è tanto la presenza in sé del lupo – con il quale ormai da molti anni abbiamo iniziato a convivere -quanto piuttosto la sua crescente confidenza nei confronti dell’uomo. Se in passato, infatti, la sua presenza era rilevata da fugaci segnalazioni nei boschi, oggi gli avvistamenti si concentrano sempre più spesso ai bordi delle strade, nei campi aperti, vicino alle abitazioni e, addirittura, alla periferia dei centri abitati più grandi.

 

Questo, almeno, ci testimoniano i tanti video postati sui Social. Dal lupo che corre a bordo strada filmato per lunghi minuti da un automobilista lungo la salita da Alba a Rodello, ai due grossi esemplari ripresi mentre si aggiravano nelle vicinanze di La Morra, dal lupo investito e ucciso da un camion sulle strade di Baldissero d’Alba ai piccoli branchi osservati con sempre maggior frequenza a Sommariva Perno, Ceresole, Pocapaglia e nelle immediate vicinanze della cintura urbana di Bra e nelle frazioni di San Matteo e San Michele. Perfino in zone pianeggianti, densamente coltivate e prive di coperture boschive come quelle che separano il territorio albese da quello astigiano, arrivano sempre più di frequente segnalazioni relative sia ad esemplari isolati che a piccoli branchi di due o tre individui. Senza contare i tanti casi di predazione ai danni del bestiame domestico, registrati con crescente frequenza in Alta Langa, ma anche in comuni più vicini alla cintura albese, come Sinio e Roddino e nei dintorni di Dogliani.

Alla domanda che sempre più persone si pongono, sulla possibilità di eventuali attacchi all’uomo, gli esperti rispondono con un più o meno rassicurante “In linea di massima no”, come si legge dall’intervista – nel box a fianco a Franco Tassi, uno dei massimi esperti italiani di lupi. Il vero rischio, come denunciano gli ambientalisti, è piuttosto un altro. Quello che proprietari di greggi o semplici persone spaventate dalla presenza di questo predatore nei boschi vicino alla propria casa pensino di risolvere il problema cospargendo i dintorni di esche avvelenate. A farne le spese sarebbero infatti animali predatori di ogni specie, utili al nostro ecosistema, come volpi e uccelli rapaci, senza scordare la concreta possibilità che a farne le spese siano i cani. Un rischio purtroppo concreto, tanto che in alcuni comuni, come a Diano d’Alba, i sindaci hanno sottolineato in un comunicato rivolto ai cittadini che «Il lupo fa parte di quelle specie selvatiche definite dalla Legge come “particolarmente protette” e che, pertanto, l’abbattimento doloso dello stesso comporta sanzioni anche di carattere penale».

Insomma, il lupo c’è e ci sarà. Non resta che imparare a conviverci…

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui