Gli scontri di Torino, Cirio:grave usare le paure come alibi per la violenza

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Il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio stigmatizza le violenze che hanno caratterizzato una delle manifestazioni contro l’ultimo Dpcm del Governo che si sono svolte il 26 ottobre a Torino: “La cosa più grave è utilizzare le paure e le angosce reali delle persone e delle aziende come alibi per trasformarle in una violenza inaccettabile, nel saccheggio di una città”.

Alla piazza delle categorie economiche, fa presente Cirio, “abbiamo dato ascolto, li abbiamo incontrati, faccio mia la loro rabbia per trasmetterla al Governo, che invito ancora a valutare alcune posizioni dell’ultimo Dpcm. Vogliamo rigore assoluto per la tutela della salute ma anche il buon senso, per non uccidere alcune categorie che hanno investito per svolgere la propria attività in sicurezza”.

Poi, prosegue il presidente “c’era qualche decina non di manifestanti, ma di delinquenti, che hanno distrutto, rubato proprio in quelle attività commerciali che oggi urlano il loro disagio e difficoltà. Nei confronti di costoro non ci vuole nessun tipo di comprensione, ci vuole il rigore assoluto, punizioni esemplari, ma dobbiamo anche ricordare che sono una minoranza che non c’entra niente con l’altra piazza che io porto con me, come Regione, in tutti i tavoli di trattativa con il Governo perché ci siano risposte concrete, chiare e immediate nei confronti di queste attività”.

Incidenti condannati anche dall’assessore alla Sicurezza Fabrizio Ricca“I violenti hanno inflitto una doppia ferita alla città: l’hanno devastata, spaccando vetrine e lanciando sassi, e hanno silenziato la legittima e pacifica protesta dei cittadini che erano scesi in piazza contro il dpcm del Governo. Esprimo la mia solidarietà alle forze dell’ordine schierate in difesa della città, agli agenti che sono stati feriti e a tutti i negozianti che hanno subito danni alle loro attività dovuti alla furia di questi teppisti”.

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