Dopo la Giornata dell’Afasia, si attende la Giornata mondiale dell’ictus

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Per la Giornata nazionale dell’afasia, celebrata sabato 16 ottobre, il coro degli afasici la Voce dell’Afasia si è esibito a Torino nella splendida cornice dei Giardini Reali. L’afasia infatti si può curare: si possono ritrovare le parole perdute a causa della malattia attraverso, per esempio, la musicoterapia e grazie all’empatia generata dallo stare insieme. Grazie al canto si può tornare a comunicare, perché come diceva il medico e scrittore Oliver Sacks: “La musica è il più potente farmaco non chimico”.

Un evento nato in sinergia fra associazione Musica e cura, federazione delle associazioni per la lotta all’ictus cerebrale A.L.I.Ce., associazione Alessio, A.I.T.A., Fondazione Molo, Musei reali di Torino, Scuola di Musicoterapia Coop. Sociale Isoinsieme e APIM – Musicoterapia Musiqueros.

L’afasia è un disturbo del linguaggio – dice Giuseppe Romano, di A.L.I.Ce. Cuneo Odv e neuroradilogo all’ospedale S. Croce e Carle di Cuneo – che altera la capacità di comprensione e di espressione delle parole. Può essere dovuta a molteplici patologie, ma l’ictus è sicuramente una delle cause più importanti. L’ictus infatti rappresenta la prima causa di disabilità nei Paesi industrializzati e terza di morte; circa una persona su tre dopo un ictus soffre di afasia. Capiamo quindi l’importanza che riveste la prevenzione e la presa in carico dei soggetti”.

Proprio per questo motivo è in programma un’altra importante giornata che ogni anno vuole mettere l’accento sulla valenza della prevenzione e della non sottovalutazione dei segnali dell’ictus: il prossimo 29 ottobre sarà la Giornata mondiale di lotta all’ictus.

F.a.s.t., ‘velocità’, in inglese, è una parola che può salvare la vita – continuano da A.L.I.Ce. Cuneo -. La velocità è un fattore cruciale per limitare i danni che possono derivare dall’insorgere dell’ictus cerebrale. L’acronimo sta per: F (Faccia), chiedere di sorridere e osservare se uno degli angoli della bocca non si solleva o cede. A (Arms: braccia), fare sollevare le braccia e osservare se una delle due tende a cadere. S (Speech: linguaggio), chiedere di ripetere una frase e valutare se il soggetto la ripete in modo sconnesso. T (Tempo), la presenza di uno o più di questi elementi impone di chiamare, senza esitazioni, il numero unico di emergenza europeo: il 112”.

Per combattere ictus e afasia, il progetto di A.L.I.Ce. “Musica: terapia ed empatia per l’ictus”, ha goduto anche del sostegno dei fondi Otto per Mille della Chiesa Valdese.

Informazioni su: aliceitalia.org e alicecuneo.it.

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