Dalla Fondazione Crc 22,9 milioni di euro per il territorio cuneese

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Riceviamo da Fondazione Crc

e volentieri pubblichiamo.

Patrimonio netto a quota 1,3 miliardi di euro, totale degli investimenti a valore di mercato a oltre 1,4 miliardi di euro, avanzo d’esercizio 2018 pari a 34,9 milioni di euro, 22,9 milioni destinati all’attività progettuale ed erogativa 2019: questi i dati salienti del bilancio 2018 della Fondazione Ccr, che il Consiglio generale dell’ente ha approvato all’unanimità nella seduta di questo pomeriggio.

Dei 22,9 milioni destinati all’attività istituzionale per l’anno 2019, 21 milioni derivano dall’avanzo d’esercizio, oltre 1,9 milioni dalle risorse erogative ancora disponibili al 31 dicembre 2018 (di cui 130mila provengono dalla Fondazione CrBra, a seguito dell’atto di fusione concluso l’11 marzo, con effetto retroattivo dal 1° gennaio 2019) e da crediti d’imposta. A queste risorse si aggiungono poi 730 mila euro destinati alla Fondazione con il Sud e al Fondo nazionale Acri, sulla base degli accordi vigenti.

Sul fronte dei ricavi, i dividendi sono cresciuti di circa il 31%, mentre i costi nel complesso sono diminuiti del 15%. Il Fondo di stabilizzazione delle erogazioni è stato incrementato di oltre 500 mila euro, provenienti dalla Fondazione CrBra, e ammonta a 46,5 milioni di euro.

Insieme al bilancio d’esercizio, il Consiglio generale della Fondazione Crc ha approvato anche il Rapporto annuale 2018, documento che descrive nei dettagli l’ampia attività progettuale realizzata nel corso dell’anno passato.

«La Fondazione Crc ha chiuso un bilancio 2018 positivo, che permette di mantenere un livello di erogazioni stabile e superiore a quanto previsto dal pianopluriennale. In un anno caratterizzato da un andamento fortemente negativo dei mercati, in particolare nel secondo semestre, questo risultato è stato possibile grazie al lavoro in piena sintonia tra gli indirizzi del Consiglio generale e le scelte gestionali del Consiglio d’amministrazione, supportati dal lavoro quotidiano della struttura operativa» – aggiunge il presidente della Fondazione Giandomenico Genta.

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