Conclusa a inizio ottobre la stagione di pesca

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CUNEO – Si è conclusa come ogni anno, con la prima domenica di ottobre, la  stagione di pesca nella Granda. L’attività ittica, gestita a livello locale dalla Provincia, è partita a fine febbraio scorso, ad eccezione dei laghi e bacini montani al di sopra dei mille metri dove l’apertura della pesca è sempre posticipata. Il lungo periodo di siccità ha però caratterizzato una stagione difficile influendo sulla portata d’acqua dei torrenti. L’attività ittica del Cuneese è, infatti, molto diffusa grazie ai tanti corsi d’acqua che hanno mantenuto caratteristiche di salubrità e purezza. La stagione è regolamentata da disposizioni di legge che riguardano gli attrezzi e i sistemi di pesca, la quantità e le misure del pesce pescato, i periodi di divieto e le zone “no kill” cioè tratti di fiume dove il pesce pescato viene poi rilasciato. Per pescare nelle acque interne del Piemonte servono sempre le licenze annuali (tipo A per attività professionale e tipo B e C per dilettanti) che dietro pagamento alla Regione di tasse regionali consentono la pesca in tutte le zone non sottoposte a diritti di pesca esclusivi. Ci sono poi le acque in concessione (Dde Provincia, Fipsas, altre associazioni o privati) per le quali il pescatore deve versare un ulteriore importo al titolare del diritto di pesca. Sono previste esenzioni e deroghe. Per la salvaguardia della fauna ittica durante le fasi di riproduzione delle varie specie ittiche ci sono sul territorio della provincia di Cuneo periodi di divieto di pesca a singole specie per la tutela del periodo di riproduzione dei salmonidi o di altre specie. Vi sono, infine, specie che non sono pescabili in tutte le acque regionali e per le quali esiste un divieto specifico.

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