Coldiretti Piemonte: bene stop a norma ammazza stalle

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La decisione di lasciar fuori gli allevamenti bovini dalla nuova direttiva sulle emissioni industriali salva un settore cardine del Made in Italy e va incontro alle richieste di Coldiretti che per prima aveva denunciato l’assurdità scientifica di paragonare le stalle alle fabbriche e avviato una campagna di sensibilizzazione. E’ quanto afferma Coldiretti Piemonte nel commentare la decisione della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo.

 

“Un pronunciamento che va contro la proposta della Commissione europea di ampliare le attività coperte agli allevamenti di bovini da 150 capi in su, la quale – sottolineano Roberto Moncalvo Presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale – potrebbe portare alla perdita di posti di lavoro con la chiusura di molti allevamenti di dimensioni medio-piccole, minando la sovranità alimentare, con il conseguente aumento della dipendenza dalle importazioni di prodotti animali da Paesi terzi, che hanno standard ambientali, di sicurezza alimentare e di benessere animale molto più bassi di quelli imposti agli allevatori dell’Unione. O, ancora peggio, e di spingere verso lo sviluppo di cibi sintetici in provetta, dalla carne al latte cibi sintetici. Equiparare gli allevamenti, anche di piccole/medie dimensioni, alle attività industriali appare ingiusto e fuorviante rispetto al ruolo che essi svolgono nell’equilibrio ambientale e nella sicurezza alimentare in Europa. Si tratta peraltro di un approccio ideologico fondato su dati imprecisi e vecchi che va stigmatizzato, anche perché potrebbe avere impatti negativi sull’ambiente con la perdita di biodiversità, paesaggi e spopolamento delle aree rurali. La Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo ha inoltre votato – rileva Coldiretti – l’eliminazione della norma dell’aggregazione che avrebbe potenzialmente l’effetto di incrementare il numero delle aziende, soprattutto medio-piccole soggette alla direttiva emissioni”.

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