Coldiretti: assurdo che Torino sia tra le prime città a introdurre farina di insetti a tavola

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Sarà Torino una delle prime città italiane a portare sugli scaffali del supermercato la pasta a base di farina di insetti che in poco tempo arriverà in tutto il Piemonte. Così, presto potrebbero essere in vendita le prime confezioni di spaghetti torinesi a base di farina di grillo, realizzato da un’azienda torinese, di Scalenghe, la Italian Cricket Farm. Si tratta della prima azienda ad aver chiesto l’autorizzazione per sfornare «novel food», ovvero farine di insetti per l’alimentazione umana.

“Una svolta assurda verso quella che possiamo dire essere una rivoluzione a tavola per niente sostenuta dai consumatori la cui maggioranza dice no a portare in tavola gli insetti – evidenziano Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale -. Proprio in Piemonte abbiamo una vasta produzione di farina da frumento tenero e la provincia di Torino, dopo quella di Alessandria con oltre 34 mila ettari e più di 2 milioni di quintali di produzione, è la seconda produttrice con 19500 ettari e più di 1 milioni di quintali, seguono poi Cuneo con 17 mila ettari e 934 mila quintali ad Asti con oltre 9 mila ettari e 540 mila quintali fino alle province del Piemonte orientale con 4 mila ettari e 240 mila quintali. Si tratta di prodotti che nulla hanno a che fare con quelli preparati con la farina di grano – spiegano Moncalvo e Rivarossa – e che ben si discostano dai valori che promuoviamo del mangiar sano, portando sulle tavole prodotti di cui è possibile tracciare l’origine. Al di là, quindi, della normale contrarietà degli italiani verso prodotti lontanissimi dalla cultura nazionale, l’arrivo sulle tavole degli insetti solleva dei precisi interrogativi di carattere sanitario e salutistico ai quali è necessario dare risposte, facendo chiarezza sui metodi di produzione e sulla stessa provenienza e tracciabilità, considerato che la maggior parte dei nuovi prodotti proviene da Paesi extra Ue, come il Vietnam, la Thailandia o la Cina, da anni ai vertici delle classifiche per numero di allarmi alimentari. Ancora più assurdo parlare di farina di grillo domestico, allevato in Piemonte, quando portiamo avanti da anni ormai progetti di filiera agricola del tutto piemontese, come Gran Piemonte, lanciato insieme al Consorzio Agrario del Nord Ovest, tramite il quale sono già stati seminati oltre 7 mila ettari, e volto a valorizzare proprio l’oro giallo ed ottenere prodotti da forno veramente prepararti con la farina del territorio per rispondere anche alle esigenze dei consumatori che sono sempre più attenti alla provenienza degli ingredienti”.

 

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