Bra: i netturbini scioperano contro «un’ingiustizia intollerabile»

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Sono una decina gli addetti allo spazzamento (foto di repertorio) che rischiano il trasferimento anche fuori provincia

«Nelle Langhe e nel Roero si tutelano paesaggi, piante e tuberi (sono funghi, ndr), non si tutelano i lavoratori!» – scrivono Cgil e Cisl nell’annunciare un presidio di protesta ad Alba, nell’ambito del già annunciato sciopero dei netturbini a Bra. Lo sciopero è stato proclamato per dopodomani, mercoledì 14 dicembre, a «continuare la protesta – proseguono i sindacati – del personale della ditta Sea». Si tratta della società torinese appaltatrice uscente del servizio igiene urbana sotto la Zizzola. Dal 2023 dovrebbe subentrare il pubblico, la Str emanazione del consorzio di bacino Coabser partecipato dai Comuni del nostro comprensorio. Str «rifiuta di assumere il personale che si occupa dello spazzamento» – accusano ancora Cgil e Cisl. Una consuetudine in passato sempre rispettata, quella del nuovo appaltatore che si fa carico in blocco del personale già impegnato. Ma ora, le particolari norme cui sarebbe soggetta Str la costringerebbero a bandire concorsi. Una scusa, sempre per i sindacati.

Il presidio si terrà in piazza Risorgimento sotto la sede del Consorzio albese-braidese trattamento rifiuti dalle ore 10 alle 12. «Si lotta – conclude il comunicato delle parti sociali – per mantenere il posto ed evitare trasferimenti in altre province nei confronti di lavoratori che da 20-30 anni svolgono la loro prestazione a Bra». Quella di Str ai danni di una decina di persone viene additata come «ingiustizia non tollerabile!».

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