At-Cn: petizione a sostegno della Soprintendenza perplessa sul progetto presso Pollenzo

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Si potrebbero evitare altri viadotti come questo incompiuto, ricorrendo alla soluzione-tunnel, ma la politica nostrana pare compatta nel voler procedere a discapito di ambiente e paesaggio
S’intitola “Difendiamo i servitori dello Stato che fanno il loro dovere!” la petizione lanciata dal cuneese Paolo Tomatis a sostegno dell’architetto Lisa Accurti. Questa è la dirigente titolare per la città metropolitana di Torino e a interim per le province di Alessandria, Asti e Cuneo, della Soprintendenza ai Beni Culturali piemontesi. E’ stata convocata d’urgenza questo pomeriggio a Roma dal ministro Gennaro Sangiuliano. Dovrà partecipare a una sorta di “vertice” con anche il titolare delle Infrastrutture Matteo Salvini, il suo sottosegretario Rixi, i dirigenti centrali dei rispettivi Dicasteri, il presidente della Regione Piemonte Cirio e l’assessore ai Trasporti Gabusi, nonché i responsabili della società concessionaria dei lavori di costruzione dell’autostrada Asti-Cuneo. Proprio di questa si parlerà e nello specifico del parere negativo, o perlomeno preoccupato, espresso dalla Soprintendenza competente sul progetto del lotto Verduno-Cherasco della A33. Quello che al posto dei tunnel già a suo tempo ipotizzati, prevede adesso qualche chilometro di viadotti di cemento in superficie alti 12 metri a ridosso della zona di rispetto di due siti Patrimonio dell’umanità, i Paesaggi vitivinicoli di Langa-Roero e Monferrato e le Residenze sabaude-ex tenuta Reale di Pollenzo. 
I firmatari su https://chng.it/Cyww4KmgHY, mentre scriviamo si punta ad arrivare presto almeno a quota 100, condividono l’appello di Tomatis a respingere una «intromissione indebita per costringere un funzionario responsabile a cambiare il proprio parere in ossequio all’opinione dei politici». Quella non solo della destra di governo, ma anche del Pd che ieri con la sua segreteria provinciale cuneese ha proposto un’iniziativa di segno opposto: raccogliere firme contro la Soprintendente. Ma la dott.ssa Accurti, osserva ora chi ha a cuore le sorti di ambiente e paesaggio, sarebbe rea soltanto di aver fatto il suo dovere segnalando un intervento dall’impatto devastante ed evitabile, non fosse che i tunnel costerebbero di più alla concessionaria. 
L’invito di Tomatis e di quanti stanno condividendo su internet è a sostenere «l’architetto Accurti nel suo diritto-dovere di interpretare correttamente, in piena coscienza, le leggi dello Stato!». Sperando non venga indotta ad abiurare, tra poche ore, di fronte alle pressioni di una politica che spaccia i suoi di interessi, per quelli dalla comunità.

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