Assemblea dei Soci ACA, Sangalli: “Ce la faremo, partendo dalla nostra identità”

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Il presidente Sangalli dall’Assemblea ACA: «Confcommercio stima un +5% di Pil entro l’anno, ma il commercio lascia sul campo del Covid 60 miliardi di euro: ecco che cosa serve per recuperare»

«L’Italia si è scoperta più fragile, più povera, più polarizzata, ma chiamata ad un enorme sforzo di ripensamento individuale e collettivo. Ci troviamo a rivedere le regole del vivere comune, è difficile tenere questo passo senza lasciare indietro nessuno, ma è qui che il ruolo dei corpi intermedi, come le associazioni di categoria, si fa cruciale, mantenendo la coesione sociale, evitando che la pandemia travolga la società, evitando che prevalga la disperazione».

È il pensiero del presidente di Confcommercio Carlo Sangalli, che prosegue: «Il nostro Paese sta dando grande prova di sé, con un premier autorevole anche a livello internazionale. L’economia italiana si è rimessa in moto e Confcommercio stima che entro l’anno avremo un incremento di Pil superiore al 5%. Ma ma ripresa non tocca tutti, ancora tante imprese sono a rischio. I nostri settori sono la realtà più colpita dalla pandemia, che deve essere indennizzata specialmente per ciò che rappresenta, vale a dire il 40% del Pil e il 40% degli occupati. Il commercio ha perso circa 60 miliardi mentre il settore del turismo e della convivialità vive un’incertezza senza precedenti.

Va consolidato il clima di fiducia, precondizione per la crescita. Una precondizione che cammina su due gambe: la campagna vaccinale, della quale Confcommercio si schiera completamente a favore, e la ripresa economica. Siamo chiari: tutti devono fare la propria parte e noi riteniamo rilevante l’opportunità offerta dal green pass.

Servono inoltre programmazione e promozione, consapevolezza e informazione corretta e serve aderire al dovere civile della vaccinazione, per la responsabilità che abbiamo verso i più fragili e per chi ha perso affetti e futuro ed anche per quanti, per sopravvivere, hanno dato fondo ai propri risparmi. È difficile fare il commerciante, ma è possibile perché c’è un’organizzazione alle spalle. La Confcommercio è stata vicina alle imprese e mi gratifica apprendere che grazie a questa vicinanza, ACA ha aumentato i tesserati e le imprese con servizi.

Il grande statista Cavour diceva che il primo bene di un popolo è la dignità. Sono d’accordo e aggiungo che la dignità si basa su alcuni fattori imprescindibili: la certezza del lavoro senza ulteriori nuove chiusure, le misure a sostegno delle imprese, le opportunità irripetibili del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza, l’impegno del governo sulla strada delle riforme, le infrastrutture, la digitalizzazione dei territori e la loro identità.

Sono e resto convinto che città e territorio debbano essere i protagonisti della nuova normalità. Senza mai dimenticare da dove arriviamo – il territorio, le eccellenze e le persone che le hanno create – ce la faremo per la Confcommercio, per l’Italia, per i nostri figli, “Insieme per ripartire”. Perché siamo il terziario, ma non siamo secondi a nessuno».

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