Alba: mercato del sabato e fiera una convivenza impossibile?

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Atmosfera tesa ad Alba. Oggi, giorno di mercato per antonomasia, è andata in scena la prima giornata di convivenza tra “Covid-19”, Città di Alba, commercianti ambulanti e Fiera del Tartufo. La miscela si è trasformata ben presto in una sostanza altamente esplosiva e di difficile gestione da parte dell’Amministrazione comunale.
Cerchiamo di fare un po’ di ordine partendo dall’inizio di questa settimana.
Tutto sarebbe iniziato da una “soffiata” alla Questura da parte di un ignoto, che avrebbe recapitato foto inequivocabili in cui venivano segnalati assembramenti e scarso rispetto delle regole nel corso del mercato del sabato in via Maestra.
Immediatamente è scattata l’indagine che ha portato ad un’ordinanza da parte del Questore: stop al mercato nel centro storico e contingentamento delle persone (massimo 3.500) in ingresso tra le vecchie mura romane, con contestuale misurazione della temperatura corporea.
Il primo problema è stato sicuramente un deficit di comunicazione. Sebbene tra gli ambulanti circolasse da qualche giorno la voce di un possibile trasferimento del mercato, pare che l’ufficializzazione sia arrivata soltanto nella serata di ieri, venerdì 9 ottobre (il Corriere.net ha pubblicato la notizia nella mattinata). Così questa mattina molti ambulanti (non sappiamo se per provocazione o per disinformazione) hanno comunque allestito il proprio banco per le vie del centro.
A questo punto sono intervenute le forze dell’ordine, che hanno preteso il rispetto dell’ordinanza e da qui è nato un vero e proprio parapiglia, che è proseguito in piazza Sarti, dove c’è stato un serrato confronto tra l’assessore al Commercio, Marcarino e una delegazione di ambulanti. Sono volate parole grosse (il video testimonia un momento del confronto) ma alla fine non si è arrivati ad un punto d’incontro.
I commercianti, di fatto, lamentano il ritardo della comunicazione e, sostanzialmente, una diseguaglianza nei trattamenti. Sono arrivate molte proposte, ma quali davvero sono praticabili? Qualcuno ha chiesto di spostare tutto il mercato in una zona periferica (compresi i banchi dell’ortofrutta), altri hanno puntato il dito sulla Fiera, chiedendo che l’apertura del sabato sia posticipata al pomeriggio, per garantire lo svolgimento del mercato. Lamentele diffuse sono arrivate nei confronti di pubblici esercizi che occupano con i tavolini dell’area mercatale e di altri banchi che, invece, hanno potuto comunque svolgere le proprie attività, in quanto facenti parte del circuito della Fiera (per esempio i venditori di Torrone).
Insomma una legge non uguale per tutti che ha irritato e ha dimostrato come spesso i regolamenti fatti per la sicurezza, alla fine portino a soluzioni anche peggiori. Un esempio tra tutti, i varchi per entrare nel centro storico, dove non ci risulta ci fosse un vero conteggio degli accessi, ma solo lunghe code in attesa di misurare la temperatura corporea, con conseguenti assembramenti.

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