Ad Alba presso il Centro di riabilitazione “Ferrero” ha preso il via la vaccinazione delle persone disabili

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ALBA – “Siamo un esercito schierato al fronte che sa di dover combattere una battaglia decisiva, ma siamo in attesa di ricevere nuovamente le munizioni di cui abbiamo bisogno ogni giorno sino a quando questa guerra sarà vinta”.

Così si è espresso il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio martedì 16 marzo presso il centro di riabilitazione “Ferrero” nel presentare il “vaccine day” riservato alle persone disabili. L’iniziativa ad Alba sarà rivolta a 400 persone e ha preso inizio con la vaccinazione delle 70 persone presenti nella (Residenza Sanitaria Assistita e dei 18 ospiti della Residenza Assistenziale Flessibile di via Edmondo De Amicis presenti anche il direttore generale della Cn2 Massimo Veglio e il direttore sanitario della struttura  Luciano Zardo.

“In Piemonte – ha proseguito Alberto Cirio – hanno già ricevuto il vaccino oltre 600mila persone, un dato assolutamente significativo in termini di efficienza, razionalità e risultati. La campagna aveva preso il via il 27 gennaio a Rodello con la vaccinazione del personale medico e sanitario dell’Asl Cn2 e ha poi proseguito  in modo virtuoso tanto da far guardare al Piemonte come un “modello” per le altre Regioni italiane. In questi giorni, è noto a tutti, la campagna di vaccinazione ha subito una battuta d’arresto a causa della sospensione che i Paesi UE hanno decretato nei confronti del prodotto anglo svedese AstraZeneca. La nostra Regione aveva già preso il provvedimento di sospensione a seguito della morte di un insegnante di Biella il cui decesso è poi stato appurato non avere collegamenti con la somministrazione del vaccino. Ora attendiamo giovedì (il 18 marzo) per conoscere il giudizio dell’Agenzia europea del farmaco che potrebbe riammette il prodotto o decidere ulteriori accertamenti”.

La speranza di tutti è – ovviamente – che il farmaco possa essere riammesso all’uso dal momento che, da solo, rappresenta il 50% delle munizioni in dotazione all’esercito dei vaccinatori. Un gruppo dove ora lavorano, col supporto della Protezione civile, il personale degli ospedali, i medici di famiglia, i medici militari e dove presto sarà arruolato anche il privato accreditato.

“Raggiungere nel più breve tempo possibile la maggior parte della popolazione – ha sottolineato Cirio – è il solo modo che abbiamo per impedire al virus di trasmettersi tra la popolazione. Senza peraltro che vengano meno le norme di igiene, profilassi e contenimento attualmente in atto. Sarebbe auspicabile, in un’ottica di velocizzare le procedure di somministrazione, l’allestimento di hot spot dove procedere con la vaccinazione in auto”.

 

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