A settembre Alba avrà una sola parrocchia per tutto il centro storico

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ALBA – Razionalizzare, ottimizzare, perfezionare sono verbi che suonano (abbastanza)bene, ma sono spesso utilizzati per mitigare l’effetto di altri verbi: tagliare, ridurre, accorpare. Ne abbiamo scritto e parlato più volte, ma avremo ancora motivo di tornare sull’argomento. In autunno, ad esempio, si perfezionerà il meccanismo d’accorpamento che porterà ad avere una sola parrocchia del centro storico cittadino.

La decisione, presa dal vescovo monsignor Marco Brunetti in conseguenza del costante diminuire del numero dei sacerdoti, è stata quella di assegnare le parrocchie di San Giovanni e di San Damiano con la chiesa della Maddalena alla parrocchia del Duomo. In via transitoria le tre parrocchie conserveranno la propria intitolazione per poi confluire in una sola, più estesa, comunità parrocchiale unica di San Lorenzo.

Scelta obbligata dalla mancanza di sacerdoti. Un futuro museale come appendice del Museo Diocesano?

Una decisione e una strategia alla quale anche il consiglio parrocchiale di San Giovanni ha abbozzato senza entusiasmo ma ben consapevole che, allo stato, non c’erano altre strade da percorrere. E pure questa, per dirla tutta, non sarà una passeggiata per il parroco della Cattedrale don Dino Negro. I sacerdoti sono pochi e dunque scatta l’obbligo di ottimizzare e centellinare le risorse. L’attuale parroco di San Damiano e San Giovanni don Renato Gallo ha 84 anni e a giugno festeggerà 25 anni di presenza in parrocchia. In occasione della ricorrenza di San Giovanni, don Renato festeggerà le nozze d’argento con la comunità parrocchiale, poi le ferie e, a fine estate, sarà ufficializzato il passaggio di consegne.

L’obiettivo da perseguire è quello di mantenere aperte le due chiese e officiate almeno una volta alla settimana. Almeno per ora si tratta di un obiettivo di minima ma di più, almeno per ora, non è possibile pensare. La situazione delle due chiese è tuttavia diversa: San Giovanni è una pinacoteca di arte sacra (contiene opere del Macrino d’Alba, di Gandolfino da Roreto e Giovanni Molineri) che sarà affidata alle cure dell’associazone culturale “San Giovanni” presieduta da Attilio Cammarata con lo scopo di dare la massima garanzia per la tutela della chiesa, che è la più antica di Alba, e il suo prezioso contenuto. San Damiano è in via Maestra e ha meno problemi di contanti. Il mantenimento, al minimo vitale, per ognuna delle due chiese richiede almeno 12mila euro l’anno di spese vive.

Che San Damiano ammortizza più facilmente grazie al passaggio dei turisti (se e quando…) e ad alcuni affitti percepiti per i locali della canonica. San Giovanni ha maggiori difficoltà pur essendo a tutti gli effetti una tappa museale degna di un ticket d’ingresso. Per entrambe le chiese è possibile anche prevedere un futuro da “sede staccata” del Museo della Cattedrale. Non si può, infine, escludere a priori che in futuro la Curia possa decidere in modo analogo anche per altre parrocchie cittadine.

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