Zia e nipote rom fermati dai Carabinieri per i furti ai Tetti Blu ad Alba

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La caserma. Sede della Compagnia albese dell'Arma

Da più di due mesi due, una maggiorenne ed una minorenne, zia e nipote, di nazionalità croata, provenienti dal campo rom di Collegno, avevano preso di mira le abitazioni albesi di viale Masera, utilizzando sempre lo stesso modus operandi: arrivavano in treno di buon mattino, ben vestite e pettinate di tutto punto, breve passeggiata come due studentesse qualunque per le vie cittadine per poi dedicarsi a razziare gli appartamenti nei quali riuscivano ad entrare forzando le serrature.

Nella mattinata di martedì 27 dicembre, i Carabinieri della Compagnia di Alba hanno messo fine, almeno per ora, alla striscia di oltre dieci furti, tra tentati e consumati, denunciati all’Arma dallo scorso ottobre, grazie ad una pianificata attività di controllo, volta a porre fine a situazioni di illegalità diffusa, con particolare attenzione ai reati contro il patrimonio e, nello specifico, alla repressione dei furti in abitazione.

Diverse, nel corso delle ultime settimane, le segnalazioni giunte al locale comando dell’Arma da parte degli abitanti della zona, che, talvolta non registrando ammanchi all’interno delle proprie abitazioni, notavano chiari segni di tentativi di effrazione e segnalavano in zona la costante presenza di due giovani dalle caratteristiche compatibili con le rom fermate.

Le due, che si intrufolavano nelle scale condominiali favorite dai lavori di pulizia settimanale, nascondevano in petto gli arnesi da scasso e, una volta riuscite ad impossessarsi della refurtiva, si allontanavano celandola al di sotto dei larghi indumenti che, a dispetto dell’esile corporatura, risultavano determinanti al fine di non destare alcun sospetto nella fuga.

I Carabinieri, posizionati in più punti del quartiere sin dalle prime ore del mattino, le hanno quindi sorprese proprio in cima ad uno dei palazzi dei c.d. “Tetti Blu” e, accompagnatele in caserma per gli accertamenti del caso, hanno rinvenuto loro indosso chiavistelli, cacciaviti, grimaldelli ed altri arnesi utilizzati per forzare le serrature degli appartamenti.

Le operazioni di identificazione delle due hanno permesso di acclarare la plurirecidività dei loro comportamenti, ed hanno fatto quindi scattare nei loro confronti il deferimento all’Autorità Giudiziaria, rispettivamente ordinaria e minorile, per il possesso di arnesi da scasso e per tutta una serie di furti e tentati furti in abitazione per i quali i Carabinieri hanno raccolto nei loro confronti forti elementi di reità.

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