XXIX Festa nazionale tartufo della Val Bormida, è stata un’edizione da incorniciare

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MILLESIMO – La 29° Festa nazionale tartufo della Val Bormida sarà ricordata come l’edizione della rinascita, della ripartenza, del coraggio. Per tre giorni Millesimo è stata meta di un flusso continuo di visitatori che, nel rispetto delle regole anti-covid, hanno visitato il borgo godendone i profumi, i colori e soprattutto i sapori: cinque gli espositori e rivenditori di tartufo fresco, una quarantina i banchi dell’agroalimentare, un decina quelli delle street food, sold out i ristoranti, lo stand della Pro loco e il Pala De.Co., sedie al completo per il concerto del sabato sera. Numeri e dati che danno il peso di una manifestazione riuscita che ha ottenuto il riscontro positivo dei visitatori, dei commercianti e degli esercenti. «Non è stato per niente facile organizzare questa manifestazione, ma la mia Amministrazione, insieme all’Associazione tartufai e tartuficoltori liguri, ci ha creduto fortemente e fermamente – dichiara soddisfatto il sindaco Aldo Picalli -.Abbiamo messo in campo tutte le forze e le energie possibili perché il “tartufo della Val Bormida” potesse dare un segnale positivo di rilancio non per il nostro comune, ma per tutta la Valle. Non a caso abbiamo modificato la denominazione della “Festa” e abbiamo coinvolto le De.Co. del comprensorio. Un segnale importante che vuole tracciare una via nuova, una svolta per un cambio di passo che deve fare della sinergia e della collaborazione la sua nota stilistica».«Dovuti e sentiti i ringraziamenti, in primis all’Associazione Tartufai e tartuficoltori liguri, agli uffici comunali, alla Polizia locale, alla Protezione Civile di Millesimo e dei paesi limitrofi, alla Croce Rossa, alle De.Co. e a tutte le associazioni che hanno dato il loro prezioso contributo – prosegue il primo cittadino -.Un grazie alla Regione Liguria e in particolare all’assessore all’Agricoltura Alessandro Piana e ai consiglieri Stefano Mai e Alessandro Bozzano, alla Camera di Commercio Riviera di Liguria e all’associazione nazionale Città del tartufo, per il supporto». «Mi preme sottolineare come questa edizione rappresenti un “numero zero” anche da un punto di vista evolutivo: la Festa sta assumendo la connotazione di volano nazionale per le eccellenze agroalimentari e gastronomiche dell’intero territorio  – sottolinea Maurizio Bazzano presidente dell’Associazione Tartufai e tartuficoltori liguri -. Non a caso in questa edizione non erano presenti i banchi di merci viarie, ma solo quelli dell’agroalimentare; la ristorazione ha proposto piatti a tema e con prodotti locali. A rimarcare la territorialità lo stand “Assaggia la Liguria” che ha promosso le eccellenze regionali dop: il basilico genovese, l’olio Riviera Ligure e i vini liguri.  Infine il convegno che ha potuto fregiarsi della partecipazione di illustri relatori, a cui va il mio più sentito ringraziamento, ha trattato argomenti, quali i cambiamenti climatici e la salvaguardia della biodiversità, di grande attualità. Un momento di confronto e di aggiornamento illuminate che ha fornito basilari spunti di riflessione e allo stesso tempo impostazioni per una ripartenza consapevole». Ma la “Festa” è stata anche un momento di aggregazione e promozione sociale per tutti: i ragazzi dell’associazione “Diversamentevb” hanno potuto partecipare a una passeggiata di simulazione di ricerca al tartufo, ammirando i cani “al lavoro”; l’associazione Anteas ha realizzato una scacchiera gigante per avvicinare i giovani, e non solo, a questa meravigliosa disciplina; la Fondazione Ricerca Fibrosi cistica – Onlus ha allestito un point informativo. «Credo che abbiamo centrato un risultato importante sotto molteplici punti di vista – conclude il sindaco Picalli -. Ora non ci resta che metterci al lavoro per la 30 edizione, un numero importante, e come tale dovrà esserlo la “Festa”».

 

 

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