Votazioni: Domenica si torna alle urne, ecco quello che c’è da sapere

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Dopo tante parole è arrivato il momento di passare ai fatti. Domenica 25 settembre, dalle 7 alle 23 si voterà per il rinnovo del Parlamento che, con la nuova legge porterà all’elezione di 400 deputati (invece che 630) e di 200 senatori (invece che 315). Per poter esprimere le proprie preferenze occorrerà aver compiuto 18 anni e, per la prima volta in assoluto, l’età minima consentirà di eleggere anche i rappresentati al Senato. L’accesso alla cabina sarà consentito a chi è in possesso dell’apposita scheda elettorale che non abbia terminato lo spazio per i timbri e un documento di identità valido. Chi ne fosse sprovvisto o chi avesse terminato gli spazi, dovrà recarsi presso l’ufficio elettorale del comune di residenza, che sarà aperto dalle ore 9 alle ore 18 il 23 e il 24 settembre e, nel giorno della votazione, per tutta la durata delle operazioni di votazione, e quindi dalle ore 7 alle 23. Ciascun elettore riceverà due schede: una rosa per la Camera e una gialla per il Senato che sono dotate di un tagliando antifrode con un codice alfanumerico, oltre ad una matita copiativa. L’attuale legge elettorale (il cosiddetto Rosatellum) è lo stesso utilizzato per le ultime legislative. Il sistema prevede che parte dei seggi siano assegnati nei collegi uninominali, mentre quelli restanti siano spartiti con le preferenze che risultano dai collegi plurinominali. Come si potrà votare? Ci sono fondamentalmente tre possibilità. La prima è quella di tracciare una “X” sul nome del candidato uninominale. In questo caso il voto sarà appannaggio di quel candidato, ma sarà spartito anche tra le liste collegate, sulla base dei voti complessivi ottenuti in quel collegio. La seconda possibilità è di tracciare una “X” su una delle liste collegate. Quel voto finirà sia alla lista proporzionale, che al candidato uninominale. Si potranno anche mettere due “X”, purché indichino il candidato uninominale e una delle liste collegate. In caso di voto disgiunto la scheda sarà nulla. Saranno considerate nulle anche le schede che non vengono compilate seguendo le regole previste dalla legge. Ad esempio, se la scheda ha segni di riconoscimento (scritte, disegni), se compilata con una penna diversa dalla matita copiativa o non lascerà intuire agli scrutatori la reale intenzione di voto da parte dell’elettore.

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