Vino: il canale Horeca in Italia e l’export spingono le vendite del Piemonte

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Si è svolta nella mattinata di martedì 29 novembre, nel salone conferenze di Villa Agreste, dépendance della Casa di Langa (Cerretto Langhe), la presentazione annuale dei dati elaborati dal Wpo (Wine permanent observer), l’Osservatorio permanente sull’andamento del mercato vitivinicolo di Confindustria Cuneo, co-finanziato dalla Camera di Commercio di Cuneo. Alla presenza di numerose aziende del territorio, sono state condivise le informazioni della filiera, dalla produzione alla distribuzione sui mercati. Dati importanti, riservati alle aziende associate a Confindustria e ai soggetti che a vario titolo contribuiscono alla realizzazione dell’Osservatorio, come i sette consorzi di tutela che hanno messo in rete le informazioni: Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani, Consorzio Barbera d’Asti e vini del Monferrato, Consorzio Tutela del Gavi, Consorzio Tutela Roero, Consorzio Tutela Vini Tortonesi, Consorzio per la Tutela e la valorizzazione dei vini Docg di Caluso e Doc di Carema e Canavese, Consorzio Tutela nebbioli Alto Piemonte.

I lavori sono stati introdotti dalla neo presidente della sezione Vini e Liquori, Paola Lanzavecchia, che ha così tratteggiato l’incontro: «Grandi sfide all’orizzonte, sul fronte nazionale e internazionale, generano difficoltà nel prevedere con sicurezza l’andamento futuro. Possiamo, grazie all’analisi dati del Wpo, tracciare le tendenze del nostro settore, affrontando con maggiore consapevolezza i mercati. Dalle difficoltà dobbiamo trarre stimolo e cercare soluzioni condivise con tutti i portatori di interesse del settore. Le possibilità da esplorare insieme sono molte, tra tante la rete di impresa, la co-datorialità. Il tutto sfruttando la forza del gruppo e preservando lo straordinario patrimonio territoriale con riconoscenza alle generazioni che ci hanno preceduti e con lo sguardo alla sostenibilità del prossimo futuro».

Dopo i saluti di Patrizia Mellano, Segretario Generale Camera di Commercio di Cuneo, l’introduzione di Elena Angaramo, responsabile Centro Studi Confindustria Cuneo: «Le rilevazioni in Gdo Italia mostrano un incremento generalizzato dei prezzi di quasi tutte le denominazioni tra aprile e ottobre 2022. Questi aumenti, tuttavia, compensano solo in parte l’aumento dei costi delle materie prime alla fonte che impattano sui produttori i cui margini stanno subendo una forte erosione. Il prezzo complessivo in Gdo è, inoltre, condizionato dalla forte inflazione e dall’aumentato costo del packaging. Per quanto riguarda la Gdo all’estero, sono stati analizzati i primi 14 mercati in cui i vini piemontesi sono presenti. Per il Piemonte i vini fermi rappresentano nella maggior parte dei mercati circa il 70% del totale dei vini piemontesi in scaffale. Fanno eccezione Francia e Russia in cui gli spumanti pesano per circa il 50% e gli Stati Uniti in cui prevalgono, invece, i frizzanti con una quota di oltre il 50%».

Alberto Cugnetto, Sezione Vini Liquori Distillerie Confindustria Cuneo: «La maggior parte delle D.o Cuneesi mostra una dinamica di mercato positiva, che supera abbondantemente le performance del periodo pre-pandemico. Rispetto al 2021 si osserva una generale flessione delle performance di imbottigliamento e di erosione delle giacenze, ma le tendenze di consumo per i vini piemontesi si mantengono buone, soprattutto per gli spumanti, che stanno vivendo un momento felice, i rossi fermi mantengono buoni volumi e valori ed anche i vini bianchi fermi stanno avendo un recupero. Interessante la crescita di alcune piccole Doc che per determinati territori rappresentano risorse importanti».

Ospiti illustri della sessione sono stati Denis Pantini, responsabile Nomisma Wine Monitor, e Gabriele Castelli, Federvini. «Un momento di transizione – ha affermato Pantini – veniamo da un periodo molto favorevole per tutti i vini italiani, in particolar modo per quelli piemontesi. Dati export in doppia cifra che dovrebbero continuare per la chiusura d’anno. Il 2023 vedrà una fase di rallentamento economico europeo. Guardando al Piemonte, la polarizzazione dei redditi vedrà maggiori sofferenze nei prodotti entry level, non quelli di fascia alta. Nuove ed interessanti opportunità potranno esser colte nei mercati asiatici e nord americani». In videocollegamento, il referente Federvini ha fatto chiarezza sui nuovi obblighi del settore enologico, in particolare sulla dichiarazione nutrizionale e sulla lista ingredienti, con il relativo impatto che avranno sul settore e sul consumatore.

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