Viabilità: riprende quota l’idea della Carcare-Pedrosa

0
259

64 chilometri, il 53% dei quali in galleria, per un valore di investimento che dovrebbe aggirarsi attorno ai tre miliardi e con un’alta possibilità di autofinanziamento. È con queste cifre che la Carcare-Predosa, una bretella autostradale alle spalle del porto di Savona-Vado, «potrebbe uscire – sottolinea in una nota l’Associazione dei costruttori Ance di Savona – in questi giorni dal mondo dei sogni e dal cassetto dei progetti frettolosamente accantonati, per diventare una chiave di lettura del sistema logistico del nord ovest italiano. È infatti entrata nell’elenco delle opere prioritarie della Regione Liguria».

In grado di collegare la A6 Torino-Savona con la A26 Voltri-Alessandria-Gravellona Toce «è forse l’unica infrastruttura autostradale in grado di imprimere una svolta doppia: da un lato decongestionare l’autostrada dei Fiori A10 Genova-Ventimiglia, che denuncia un tasso di incidentalità doppio rispetto alla media del sistema autostradale italiano e che dovrà nei prossimi anni subire l’impatto letale di incrementi del 20% nel traffico, e, dall’altro di contribuire all’attrattività di aree produttive a ridosso dell’appennino».

«Questa bretella, che nella sua ipotesi estesa prevede il prolungamento sino ad Albenga con conseguente raddoppio di fatto dell’autostrada costiera del ponente ligure, racchiude in sé – afferma il presidente di Ance Savona, Massimo Baccino – la potenzialità letteralmente di sturare uno dei principali colli di bottiglia del sistema logistico del nord ovest, schiudendo anche possibilità di reinsediamento industriale in territori che hanno subito una progressiva e inesorabile erosione di aziende. Purtroppo il rilancio della Carcare-Predosa coincide con l’assenza di molte altre opere che erano già state condivise per l’area savonese e che ora non trovano posto nel Piano pluriennale di interventi della Regione Liguria».

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui