Verduno aprirà una parte dell’Ospedale per i pazienti affetti da coronavirus

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Oggi il Presidente Alberto Cirio e l’Assessore alla sanità della Regione Piemonte Luigi Genesio Icardi hanno annunciato l’apertura di una parte del nuovo ospedale di Verduno per i pazienti affetti da coronavirus, appena ottenute le ultime certificazioni mancanti.

Se tale mossa sarà confermata dai fatti e soprattutto se sarà effettuata in tempi brevi, sarà fondamentale per salvare tante vite umane. E’ di tutta evidenza che il numero dei contagi continuerà ad aumentare ancora per qualche giorno e nella nostra Regione, stante anche l’elevato numero di anziani, la percentuale delle terapie intensive è decisamente alta (circa 180 persone su un migliaio di contagiati). Dedicare qualche padiglione di una struttura molto grande come quella di Verduno equivarrebbe grossomodo a costruire un nuovo ospedale per il coronavirus, come è stato fatto in Cina.

Questo è il tempo dell’emergenza sanitaria, nel quale è prioritario limitare i contagi e salvare vite umane. Lo si fa attraverso comportamenti individuali (restare a casa, lavarsi sovente le mani, non toccare naso, bocca e occhi, indossare le mascherine etc..) e mediante la messa a disposizione di nuovi posti letto di terapia intensiva. Lo si fa anche ponendo medici e infermieri nella condizione di poter lavorare in sicurezza dotandoli di idonei dispositivi a partire dalle mascherine professionali, la cui mancanza rappresenta una delle maggiori criticità di questi giorni.

«Entro oggi nominerò un commissario straordinario per aprire il nuovo ospedale di Verduno e farlo diventare centro di riferimento di tutto il Piemonte per l’emergenza coronavirus»: lo comunica il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio.

«L’apertura era in programma a fine maggio, ma ora è una necessità improrogabile – spiega il presidente Cirio -; da settimane l’assessore alla Sanità Icardi lavora affinché l’ospedale possa aprire immediatamente. Questa struttura è stata attesa per 20 anni ed è stata realizzata grazie alla grande generosità degli imprenditori e dei cittadini di Langhe e Roero che, attraverso la Fondazione nata per il nuovo ospedale, hanno investito di tasca propria milioni di euro e lavoro perché potesse essere finalmente completata. Avevamo detto che, per rispetto, lo avremmo aperto in silenzio. Mai avremmo pensato di doverlo fare con urgenza per una situazione come quella attuale. Ma oggi più che mai poter contare su una struttura sanitaria completamente nuova e di ultima generazione come questa sarà una risorsa vitale per tutta la nostra regione».

Dichiara l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi: «E’ una soluzione alla quale lavoro dall’inizio della crisi, sollecitando la disponibilità di tutti a collaborare. Si sono accelerati al massimo i tempi con la ditta appaltatrice e gli organismi collaudatori per mettere l’ospedale nelle condizioni di aprire come “covid hospital” di riferimento del Piemonte. Abbiamo centinaia di posti a disposizione per trattamenti di terapia sub-intensiva e, possibilmente, intensiva. Sarà un ospedale in più, in quanto gli altri sul territorio continueranno a funzionare regolarmente. Abbiamo disposto di affidare ad un commissario ad acta di lungo corso e comprovata esperienza, come Giovanni Monchiero (affiancato per la parte sanitaria da Paolo Tofanini) il coordinamento dell’operazione, che contiamo di chiudere nel giro di pochissimi giorni, con l’accoglienza dei primi pazienti da tutta la regione».

L’ospedale di Verduno può essere il vero punto di svolta nella gestione di questa epidemia. E forse l’apertura in questo momento rappresenterà anche il modo per “riconciliare” noi, cittadini del territorio di Alba-Bra-Langhe e Roero, con una struttura che, considerati le peripezie e i ritardi nella costruzione, non abbiamo mai sentito nostra fino in fondo.

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